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Menzini, Benedetto
Lettera a Francesco del Teglia, Roma, [dicembre 1689]
Lettera | Menzini ringrazia del Teglia per la risposta a proposito delle sue considerazioni sul suo componimento, e spera di poter inviare quanto prima un altro suo testo. Si accorda infine col corrispondente per avere una cassa di vino.
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Menzini, Benedetto
Lettera a Francesco del Teglia, Roma, 4 febbraio 1690
Lettera | Menzini comunica a del Teglia di aver visto a Roma "il sig. Lodovico Fantoni", che fece finta di non conoscerlo: chiede dunque se del Teglia sa nulla della sua venuta a Roma. Invia ulteriori raccomandazioni poetiche, e soprattutto si raccomanda per la cas...
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Menzini, Benedetto
Lettera a Francesco del Teglia, Roma, 27 marzo 1690
Lettera | Menzini riconosce di rispondere con qualche ritardo all'ultima lettera di del Teglia. Chiede nuove di Francesco Redi, di cui non ha notizie da tempo ormai, e comunica che il cardinal Radziejowski si prepara a partire per la Polonia: Menzini, cui era stato...
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Menzini, Benedetto
Lettera a Francesco del Teglia, Roma, 8 aprile 1690
Lettera | Menzini riesce finalmente a spedire a del Teglia il componimento promesso, un'elegia riuscita "con una certa vena felice", che spera piaccia a del Teglia. Anche se da qualche tempo non scrive più molto, ha in animo di dare alla stampa alcune sue poesie, e...
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Menzini, Benedetto
Lettera a Francesco del Teglia, Roma, 16 marzo 1691
Lettera | Menzini si scusa del ritardo della risposta, ma la lettera di del Teglia gli arriva solo in quel medesimo giorno, e si affretta dunque a rispondere. Ringrazia per le parole di conforto espresse da del Teglia a fronte della difficile situazione economica d...
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Menzini, Benedetto
Lettera a Francesco del Teglia, Roma, 31 marzo 1691
Lettera | Menzini conferma di essere deciso a non tornare in Toscana: sa che quanti lo hanno sostenuto un tempo lo sosterranno anche in futuro, e ciò accadrà anche se rimane a Roma. Non intende riempire le proprie lettere di lamentele, come il Petrarca o il Tasso:...
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Menzini, Benedetto
Lettera a Francesco del Teglia, Roma, 13 aprile 1691
Lettera | Menzini non si cura minimamente di non essere citato tra gli autori spogliati del 'Vocabolario' della Crusca: i curatori si comportano da "gentiluomini assai assai villani", e Menzini sa sfoderare all'occasione "unghie tanto lunghe" per difendersi nel mod...
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Menzini, Benedetto
Lettera a Francesco del Teglia, Roma, 20 aprile 1691
Lettera | Grande è la stima di Menzini verso Anton Maria Salvini, e ha avuto modo di vedere molti suoi sonetti: ne vedrà volentieri altri, quando del Teglia avrà la compiacenza di fargliene avere alcuni. Si rallegra anche dei sonetti del corrispondente, garbati e t...
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Menzini, Benedetto
Lettera a Francesco del Teglia, Roma, 10 maggio 1691
Lettera | Menzini attende lo scritto promesso da del Teglia; ha letto il suo sonetto, ove riconosce buone qualità, e si ripromette di leggerlo "in qualche erudita adunanza".
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Menzini, Benedetto
Lettera a Francesco del Teglia, Roma, 26 maggio 1691
Lettera | Menzini comunica che il sonetto su Amarillide di del Teglia verrà letto l'indomani in una seduta accademica [nel consesso degli Arcadi]. Se del Teglia manda qualche plico, per cortesia lo affranchi, ché "Zefiro grida et ha ragione". Che vuol dire questa e...
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Menzini, Benedetto
Lettera a Francesco del Teglia, Roma, 7 giugno 1691
Lettera | Del Teglia non si spaventi della laconicità di Menzini: la sua gamma stilistica nello scriver lettere è assai ampia, e la laconicità è d'uopo quando è impegnato. La sua è forse superbia? Certo, perché qualcuno dei "pastori Accademici" lo ha chiamato "Re d...
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Menzini, Benedetto
Lettera a Francesco del Teglia, Roma, 23 giugno 1691
Lettera | Menzini confessa di non capire l'ultima lettera di del Teglia: vi si dicevano molte cose senza senzo. Per parte sua, Menzini può dire che la liberalità degli amici fiorentini è stata a dir poco striminzita. La sua non è superbia, è magnanimità: ha saputo ...
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Menzini, Benedetto
Lettera a Francesco del Teglia, Roma, 30 giugno 1691
Lettera | Pur sapendo che quel che si fa tardivamente, alla fine non si fa mai, Menzini presta fede alle parole di Del Teglia. Non sa bene che dire del sonetto di del Teglia, scritto in lode di Menzini: se lo lodasse, sarebbe piaggeria; se lo disprezzasse, sarebbe ...
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Menzini, Benedetto
Lettera a Francesco del Teglia, Roma, 14 luglio 1691
Lettera | L'Accademia [dell'Arcadia] vuole ascrivere tra i propri membri il dottor Giuseppe Zamboni: Menzini prega del Teglia a volerglielo comunicare, e di invitarlo a scrivere qualche composizione pastorale. Quanto alle composizione di cui scrive del Teglia, Menz...
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Menzini, Benedetto
Lettera a Francesco del Teglia, Roma, 27 agosto 1691
Lettera | Menzini aspetta nella missiva successiva di del Teglia gli "effetti della sua gentilezza", e aggiunge alla lettera un biglietto per Giuseppe Zamboni: prega dunque del Teglia di farglielo avere, e di spedire a Roma qualche sonetto. Spedirà la prossima sett...
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Menzini, Benedetto
Lettera a Francesco del Teglia, Roma, 14 marzo 1692
Lettera | Menzini si rallegra della composizione musicale di del Teglia: l'ha trovata assai buona, e l'ha fatta leggere anche a Filippo Leers, che vi ha trovato a sua volta "decoro e leggiadria". Non può mandare la canzone composta a Frascati, perché avrebbe bisogn...
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Menzini, Benedetto
Lettera a Francesco del Teglia, Roma, 2 agosto 1692
Lettera | Menzini scrive a del Teglia mentre si trova in preda di una dolorosa "flussione alla guancia sinistra"; comunica che, come che sia, ha cercato da parte sua di rispettare il "cerimoniale della cortesia". Vedrà volentieri l'egloga in cui Menzini figurerebbe...
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Menzini, Benedetto
Lettera a Francesco del Teglia, Roma, 7 marzo 1693
Lettera | Menzini ha letto con piacere l'elegia di del Teglia, e così anche il Custode dell'Accademia [Gian Mario Crescimbeni], che si propone di inserire del Teglia nel repertorio degli Arcadi. Ha terminato il primo libro della 'Filosofia morale', ma ora si trova ...
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Menzini, Benedetto
Lettera a Francesco del Teglia, Roma, 25 aprile 1693
Lettera | Menzini ringrazia del Teglia per le sue cortesie, e si rallegra nel sentire che forse farà un viaggio a Roma, cosa che darebbe loro il destro per incontrarsi. Avrà forse ricevuto per altra via una canzone scritta da Menzini, che fa parte di una collana di...
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Menzini, Benedetto
Lettera a Francesco Maria de' Medici, Roma, 7 settembre 1686
Lettera | Nella convinzione di far cosa gradita, Menzini si rallegra per l'avvenuta nomina del de' Medici a cardinale, e desidera inviare anche i rallegramenti di "sua M.stà la regina" [= Cristina di Svezia].
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Menzini, Benedetto
Lettera a Francesco Redi, Roma, 24 aprile 1688
Lettera | Nella speranza di trovare Redi meno occupato del consueto, Menzini si augura che abbia potuto leggere "qualche particella" della sua 'Arte poetica', che si sta stampando a Roma proprio in quei giorni: Menzini vi ripone non poche speranze, trattandosi del ...
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Menzini, Benedetto
Lettera a Francesco Redi, Roma, 12 giugno 1688
Lettera | Menzini non ha ancora terminato "l'elegia" promessa a Redi, ma spera di potergliela mandare entro breve, quando probabilmente il Redi sarà in campagna perché "le muse amano la verdura". Il soggiorno romano procede bene, anche se, nei negozi quotidiani, oc...
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Menzini, Benedetto
Lettera | Menzini comunica a del Teglia di essere finalmente arrivato a Roma, pur con qualche ritardo rispetto a quanto previsto a causa del tempo poco clemente; è stato accolto a breve distanza da Roma da una carrozza mandata dalla regina Cristina di Svezia. Scriv...
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Menzini, Benedetto
Lettera | Menzini raccomanda buone letture al figlio di del Teglia, e suggerisce di attenenrsi soprattutto "al Petrarca ed al Tasso, perché il misto di questi due rende i componimenti egregi". Si impegna a farlo ascrivere a "qualche celebre accademia", e comunica c...
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Menzini, Benedetto
Lettera | Menzini si propone di suggerire l'ascrizione del figlio di del Teglia, Francesco, presso "l'Accademia principale di Roma", quella degli Umoristi. Comunica che il lunedì della settimana seguente inizierà a Roma la stampa del 'Panegirico' in lode di Cristin...
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Menzini, Benedetto
Lettera | Menzini spera che sia arrivata a Firenze la copia promessa del 'Panegirico' a Cristina di Svezia, e rinnova la propria fattiva disponibilità per il figlio di del Teglia per quel che riguarda l'ascrizione agli Umoristi romani. Si lamenta che il Cacozzi non...
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Menzini, Benedetto
Lettera | Menzini ringrazia del Teglia per la canzone che gli ha inviato in lettura, nella quale vede un ottimo esercizio poetico. Si raccomanda a lui e al figlio, e lo saluta cordialmente.
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Menzini, Benedetto
Lettera a Giuseppe Semenzi, Firenze, 23 giugno 1682
Lettera | Menzini ringrazia il padre somasco Semenzi per le lodi tributategli, nelle quali riconosce anche l'intervento "del signor Maggi" [= Anton Maria Maggi]. A quanto intende, Semenzi apprezza soprattutto le sue 'Satire', al momento ancora sette: Menzini confes...
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Menzini, Benedetto
Lettera a Jacopo Rilli, Roma, 30 novembre 1699
Lettera | Onorato per l'ascrizione all'Accademia Fiorentina, Menzini si sente come gemma di poco valore tra altre di sicuro pregio: viva, in ogni caso, è la riconoscenza verso Rilli e verso gli altri membri tutti dell'Accademia. Manderà presto a Firenze "qualcosett...
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Menzini, Benedetto
Lettera a Lorenzo Bellini, Roma, 19 maggio 1696
Lettera | Menzini dichiava di ricevere per tramite di [Lorenzo] Panciatichi copia di un libro di Bellini: rende dunque "infinite grazie" per il dono.
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Menzini, Benedetto
Lettera a [Michele] Cappellari, Roma, 16 agosto 1694
Lettera | Menzini si dice obbligato dalle diligenze dell'abate Cappellari, che si è impegnato per lui [per quel che riguarda la cattedra di eloquenza all'Università di Padova]: a suo avviso, le accademie dovrebbero cercare "uomini di schiertto valore", cosa che non...
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Menzini, Benedetto
Lettera a [Michele] Cappellari, Roma, 20 agosto 1695
Lettera | Un "fiero travaglio di malattia" è la causa del silenzio epistolare di Menzini, di cui si scusa con l'abate Cappellari. Può ora scrivere ringraziando per le premure da lui avute presso le alte cariche dello Studio di Padova: anche in quella sede correva b...
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Menzini, Benedetto
Lettera a [Michele] Cappellari, Roma, 21 aprile 1697
Lettera | Scacciato il silenzio che tacitava i rapporti con il proprio corrispondente, Menzini chiede all'abate Cappellari quando potrà rivederlo a Roma, per poter disporre dei suoi "prudenti consigli". Sta dando ora alle stampe "un libretto delle mie 'Elegie' tosc...
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Menzini, Benedetto
Lettera a Orazio Panciatichi, Roma, 22 marzo 1704
Lettera | Impossibilitato di venire a Firenze, Menzini manda a Panciatichi una copia di una propria operetta stampata nelle ultime settimane [la traduzione delle 'Lamentazioni di Geremia'], composta per volere del Papa. Il primo mercoledì dopo Pasqua partirà alla v...
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Menzini, Benedetto
Lettera a Paolo Falconieri, Firenze, 6 luglio 1682
Lettera | Non avendo potuto salutare Falconieri di persona prima della sua partenza verso Roma, Menzini gli scrive per ringraziarlo della sua disponibilità nei suoi confronti. Gli ricorda gli scritti lasciatigli in lettura, e lo invita a segnalare quanto può risult...
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Menzini, Benedetto
Lettera a [Pietro] Ottoboni, Albano, aprile 1704
Lettera | Dacché l'aria di Albano comincia a rinvigorire la salute prima malandata, Menzini manda una capitolessa al cardinale Ottoboni: lo stile è faceto, e spera che possa risultare dignitoso. Se poche sono le righe di accompagnamento, "infinito è l'ossequio" ver...
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Menzini, Benedetto
Lettera a [Pietro] Ottoboni, Albano, [1704]
Lettera | Menzini è riconoscente per la grande liberalità del cardinale Ottoboni, e per il suo "nobilissimo componimento", che ha rinvigorito lo spirito di Menzini. Questi manda in cambio una seconda capitolessa, "più matta della prima", e rinnova la propria gratit...
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Menzini, Benedetto
Lettera a Selvaggia Borghini, Roma, 21 agosto 1688
Lettera | Le lodi di Francesco Redi ai sonetti di Selvaggia Borghini sono meritate, trattandosi di testi "nobili, sostenuti e degni" sia per l'autrice che per la dedicataria, la granduchessa di Firenze Vittoria della Rovere. Menzini ringrazia dunque per aver potuto...
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Menzini, Benedetto
Lettera a Selvaggia Borghini, Roma, 24 aprile 1688
Lettera | Menzini si rallegra con la poetessa pisana per il successo delle sue composizioni poetiche, che verranno senz'altro ricordate tra le più valide del secolo. Vedrà volentieri il testo che gli propone la Borghini, e la ringrazia per i sonetti già ricevuti. I...
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Menzini, Benedetto
Lettera a Selvaggia Borghini, Roma, 17 maggio 1691
Lettera | Menzini ringrazia la poetessa pisana per il componimento scritto per le nozze del marchese Riccardi, fatto avere in lettura a Menzini: questi le propone alcune correzioni o alcune versioni alternative, che invita tuttavia a prendere per il poco che valgon...
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Menzini, Benedetto
Lettera a Selvaggia Borghini, Roma, 7 febbraio 1693
Lettera | Una flussione agli occhi, causata da un inverno assai inclemente, ha impedito a Menzini di rispondere a tempo: ringrazia dunque solo ora dei sonetti mandati dalla Borghini, e propone alcune tenui correzioni. Invita infine la corrispondente a salutare in s...
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Menzini, Benedetto
Lettera a Selvaggia Borghini, Roma, 11 aprile 1693
Lettera | Menzini accusa ricevuta della lettera precedente, e si ripromette di far sapere la propria opinione a proposito delle critiche malevole rivolte da qualcuno a una canzone della Borghini. I vini a Roma sono di pessima qualità, e Menzini sarebbe felice di ri...
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Menzini, Benedetto
Lettera a Selvaggia Borghini, Roma, 18 aprile 1693
Lettera | A Menzini non paiono corrette le critiche rivolte all'ultima strofa della canzone della Borghini: la chiusura è in tono con l'intera canzone, "nobile e reflessiva", degno parto dell'intelletto della poetessa. Acclude in un foglio a parte alcune piccole co...
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Menzini, Benedetto
Lettera a Selvaggia Borghini, Roma, 12 giugno 1693
Lettera | Menzini comunica che anche a Roma il tempo è stato pessimo, tanto che gli Arcadi hanno potuto radunarsi solo qualche giorno prima, non di meno con grande concorso di uditori; sarà felice di avere qualche componimento della poetessa pisana per le future ad...
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Menzini, Benedetto
Lettera a "signor N.", Roma, 21 aprile 1697
Lettera | La pigrizia porta Menzini a rispondere tardivamente alle missive, cosa di cui si scusa con il corrispondente. Non ha potuto ritrovare la canzone speditagli; ha visto invece un mediocre volumetto di poesie, ben lontane da "quel che voglia dire grande e nob...
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