Scheda risorsa
Sito web
Archilet
Tipo risorsa
Lettera
Autore
Testi, Fulvio
Titolo
Lettera a Camillo Molza
Data
Roma, [14 novembre 1620]
Descrizione
Testi informa il conte Camillo Molza di avergli spedito una lettera tramite il signor Giobatta Codibò (Codebò), ma dal momento che quest'ultimo passerà per Loreto, ha aspettato la sera per inviare con il corriere ordinario una sua canzone . Essa è dedicata ai fratelli di Virginio Cesarini [Alessandro, Giovanni Giorgio e Ferdinando Cesarini] e fungerà da proemio per altre composizioni di tema amoroso [Non risultano liriche dedicate ai Cesarini. Può darsi che il poeta abbia, in seguito, modificato i dedicatari della canzone in questione. Potrebbe trattarsi del componimento proemiale 'Agli Illustriss. & Eccellentiss. SS. Li SS. Principi Luigi, e Nicolò d'Este. Proemio delle Canzoni amorose. Lode della bellezza' pubblicata in 'Poesie liriche del cavaliere don Fulvio Testi all'altezza sereniss.ma del prin.e Alfonso d'Este', Modena, Giuliano Cassiani, 1627]. Il poeta dichiara infatti di imitare Ovidio, Catullo e Properzio, senza "maniere ideali e metafisiche" come usano gli scrittori contemporanei, dai quali spera di differenziarsi. Attende il parere del conte e lo avvisa che in breve gli invierà un'altra composizione. Lo informa di aver scritto un'ode [?] per il cardinale [Scipione] Borghese, in cui celebra anche le lodi del papa, cercando di non cadere nell'adulazione. Riferisce inoltre che gli vengono offerti impieghi sia a Roma sia a Firenze e, per tale motivo, trova indeciso tra il restare e il tornare. Infatti, il padre [Giulio Testi] lo esorta al ritorno, ma il rifiuto del principe [Alfonso d'Este] di nominarlo segretario del figlio [Francesco d'Este] gli causa ancora dispiacere e vorrebbe che gli venisse conferito qualche titolo più prestigioso di quello di "virtuoso" che al momento detiene e che possono vantare anche i musicisti come Paolo Bisogni presso il cardinale [Alessandro d'Este]. Chiede quindi l'intercessione del conte presso il Duca Cesare e spera, in questo modo, che il fratello [Costantino Testi] smetta di esortarlo al ritorno. Se anche questo progetto fallirà, però, i suoi padroni non dovrenno stupirsi se prenderà altre decisioni. La proposta che gli arriva da Firenze non gli dispiace, anche se non è priva di incomodi. Saluta, infine, il conte ed esprime fiducia nella sua prudenza. [L'anno 1620 è congettura di M. L. Doglio].
URL
http://www.archilet.it/Lettera.aspx?IdLettera=8530
Nomi
  • [Mittente] Testi, Fulvio
  • [Destinatario] Molza, Camillo

Data indicizzazione: 11 giugno 2024