Scheda risorsa
Sito web
Archilet
Tipo risorsa
Lettera
Autore
Testi, Fulvio
Titolo
Lettera a Carlo Emanuele Di Savoia
Data
Modena, 1 aprile 1617
Descrizione
Nel dedicare la sua raccolta di poesie a Carlo Emanuele I di Savoia, Testi afferma che la poesia fu inventata per rendere memorabili, con parole che non si utilizzano nel linguaggio quotidiano, "le cose ch'eccedono la comune condizione della natura". Le Muse, infatti, volendo descrivere una donna "divina" o un eroe "più che mortale", esaltano, della prima, la bellezza e, del secondo, le virtù militari, ricorrendo ai versi, perché il comune eloquio non sarebbe all'altezza della materia. Egli, dopo aver composto poesie di argomento amoroso, decide ora di cantare il valore del sovrano, con la consapevolezza, però, che Sua Altezza non manca di "trombe di maggior grido": il poeta vuole soltanto che le sue Rime ricevano luce e qualità dal nome di Carlo Emanuele. Le imprese di quest'ultimo saranno, infatti, oggetto di meravigliosi poemi e si leggeranno nei secoli. Per ben due volte il più potente re del mondo [il re di Francia, Enrico IV] con un esercito composto di arditi veterani provenienti da diverse nazioni, con l'appoggio e il finanziamento dei principi italiani, mosse contro di lui senza ottenere nessun risultato. Decebalo, sovrano di Transilvania e Valacchia, ebbe gloria per aver combattuto due volte contro l'immenso impero romano, nonostante fosse alla fine sconfitto, e il gran regno dei Parti fu dissolto da una sola guerra civile sotto Artabano [V]. Invece, contro Carlo Emanuele, tutti gli attacchi dei nemici sono risultati vani, in quanto la loro maggior vittoria è stata la conquista di un piccolo territorio nei confini della Savoia. Testi torna infine a fare professione di umiltà e ad offrire al sovrano le sue povere Rime, "inculte" a causa della giovane età, con la speranza che il tempo accrescerà il suo ingegno, per celebrare al meglio il valore di Carlo Emanuele. Ormai gli uomini grandi sono pochi, infatti, e concentrano su di sè tutte le virtù. Il Testi continuerebbe a lodare il sovrano ma tace per non offendere altri e si congeda professando ancora una volta il suo "riverente divoto affetto". [Dedicatoria a Carlo Emanuele I di Savoia delle 'Rime', Modena, Giulian Cassiani, 1617].
URL
http://www.archilet.it/Lettera.aspx?IdLettera=8504
Nomi
  • [Mittente] Testi, Fulvio
  • [Destinatario] Di Savoia, Carlo Emanuele

Data indicizzazione: 11 giugno 2024