Scheda risorsa
Sito web
Archilet
Tipo risorsa
Lettera
Autore
Campi, Pietro Maria
Titolo
Lettera a Vincenzo Sgualdi
Data
Roma, 24 agosto 1630
Descrizione
Dalla patria [Piacenza] non ha lettere, se non del 18 luglio [1630], che gli danno avviso della solenne processione, di cui già anche Sgualdi gli aveva scritto, celebrata in città [il 14 luglio] per scongiurare l'epidemia, e ancora lo mettono al corrente della morte per peste del conte Franscesco Scotti da Fombio, di Ercole Rizzotti, rettore della chiesa di S. Tommaso, e "di altri molti" che cadono ogni giorno. Da altre lettere, a lui non dirette, del 2 agosto [1630], "s'intende che ne muoiono cento e più al giorno"; altre fonti danno altre cifre, c'è chi parla di sessanta, chi di duecento decessi quotidianamente, e si dice che il duca [Odoardo Farnese] abbia lasciato Piacenza per riparare a Cortemaggiore "o in altro luogo libero". A Roma, Campi non può far altro che pregare, così come è sicuro che anche Sgualdi stia facendo, e non solo per la peste, ma anche per il buon andamento della causa di canonizzazione di Gregorio X, che sta per essere discussa nella seduta [della Congregazione dei Riti] che si terrà il 7 o il 14 settembre [1630]. Si trova dunque indaffaratissimo a favorire il buon esito di tale discussione, e corre da un cardinale all'altro (ve ne sono ben quattordici che formano la congregazione) per chiedere se nutrono qualche dubbio ed eventualmente scioglierlo. Tutto ciò in una costante ristrettezza di denaro, che dalla città di Piacenza non gliene è più arrivato e, "stante il sudetto contagio", non crede gliene arriverà. Chiede a Sgualdi di aggiornare il vescovo [di Arezzo, Antonio de' Ricci] riguardo allo "stato della causa, acciò si degni di farne fare particolare oratione in tutte le chiese della città". Aggiunge infine [in poscritto] altre lamentele circa il continuo variare della composizione della Congregazione [dei Riti], alla quale sono stati ora aggiunti i cardinali "Spinola primo [Agostino Spinola] e Panfilio [Giovanni Battista Pamphilj]" e di cui cambiano sovente anche i segretari, essendo stato ora promosso monsignor [Tegrimo] Tegrimi vescovo di Assisi. Riporta la notizia della morte, avvenuta il giorno precedente, di Giulio Mantini, medico del papa, del quale si dice non avere lasciato testamento ed essergli stati trovati in casa, in una cassa, ben ottantamila ducati.
URL
http://www.archilet.it/Lettera.aspx?IdLettera=3997
Nomi
  • [Mittente] Campi, Pietro Maria
  • [Destinatario] Sgualdi, Vincenzo

Data indicizzazione: 11 giugno 2024