Scheda risorsa
Sito web
Archilet
Tipo risorsa
Lettera
Autore
[Savorgnan], M[aria]
Titolo
Lettera a madre [adottiva]
Data
[Ferrara], [1 aprile 1501]
Descrizione
Maria Savorgnan scrive alla madre [adottiva] che [a Ferrara] si trova molto bene, al contrario di quanto accadeva in precedenza a Venezia, ma è ben consapevole che la sua impressione positiva è tutta da verificare. Annuncia che tornerà a Venezia una volta terminate le celebrazioni della festa di San Giorgio [patrono di Ferrara, che cade il 23 aprile, Se mai fui vostra, p. 127]. Raccomanda la madre alla zia e viceversa, e ricorda [varie donne della cerchia domestica Savorgnan, ovvero] la madre di Donata, [ancella e messaggera di Maria], Faustina e Iacomina, [due bambine non figlie di Maria, ma delle quali lei si prende cura, già menzionate in una lettera del 26 febbraio 1501, Se mai fui vostra, p. 99, num. 66, incipit "Dite a Moise che mi faci far uno spechio da foco"]. Raccomanda di mandare a scuola Lucia. Chiede notizie di un servizio affidato a Menega [altra donna della cerchia domestica Savorgnan], per il quale aveva inviato un ducato [come conferma la stessa lettera del 26 febbraio]. Ricorda anche i cagnolini di casa, raccomandando che non facciano la fine di Bembino [il cane donatole da Pietro Bembo a Venezia, speditole da lui stesso a Ferrara e poi morto, come si evince dalle lettere di Bembo del 15 aprile 1500 e dell'8 febbraio 1501, Carteggio, p. 58 num. 15 e p. 125 num. 71, e da quella di Maria del 2 aprile 1501, Se mai fui vostra, pp. 101-102, num. 71, incipit "Mangifico misèr Pero, my ricreso a scriver"]. Annuncia che Misère [probabilmente Tristano Savorgnan, fratello di Giacomo, defunto marito di Maria], di ritorno dal Friuli, porterà abiti per le bambine. Chiede inoltre che vengano consegnati a Bernardino [Sbrojavacca da Udine, guardiano di Maria per conto di Tristano] gli articoli inseriti in una lista [non conservata] di cui lo stesso Bernardino è latore. Gli oggetti richiesti le occorrono per un'occasione mondana che si terrà nella sua dimora ferrarese, in occasione delle celebrazioni per san Giorgio, dalla quale non può esimersi. Raccomanda alle donne di casa di non far entrare nessuno nella sua camera della dimora veneziana, specialmente Bernardino, e di nascondere eventuali oggetti che possano generare sospetto. Firma con la sola iniziale del nome, M. La lettera reca sul verso l'indicazione, di mano della Savorgnan, della destinataria: "Mia madre"; è inclusa nel carteggio d'amore Bembo-Savorgnan probabilmente in quanto proprio Bembo ne sarà stato latore, trovandosi a tornare da Ferrara a Venezia (la lettera da lui stesso posizionata immediatamente prima di questa, Se mai fui vostra p. 100, num. 69, incipit "A voi me aricomando asai", reca l'indicazione di mano di Bembo "Ferrarie cum essem" e parla proprio di una velocissima visita di Bembo a Ferrara, seguita da un quasi immediato ritorno a Venezia). I luoghi di partenza e arrivo della lettera non sono segnati dalla mittente, ma dal destinatario, che sul retro della carta annota: "Ex ferr." e "Venet.", il che conferma gli spostamenti tra Ferrara e Venezia testimoniati anche dalla lettera appena citata (incipit "A voi me aricomando asai"). La data (sul verso della carta: "p° April. MDI") non è segnata dalla mittente, ma ricostruita da Bembo, probabilmente a distanza di tempo (Carteggio, p. XXXIV), e sarà da riferirsi al momento in cui egli portò la carta a Venezia, essendo la lettera (incipit "A voi me aricomando asai") che lo vede a Ferrara e in procinto di partire per Venezia datata al 29 marzo. La lettera è contrassegnata da Pietro Bembo con il numero "LXXXI", segnato sul verso della carta. Per una descrizione della corrispondenza e delucidazioni in merito ai personaggi coinvolti, si vedano Carteggio pp. VII-XXXIV e Se mai fui vostra, pp. 6-51.
URL
http://www.archilet.it/Lettera.aspx?IdLettera=17306
Nomi
  • [Mittente] [Savorgnan], M[aria]
  • [Destinatario] madre [adottiva]

Data indicizzazione: 11 giugno 2024