Scheda risorsa
Sito web
Archilet
Tipo risorsa
Lettera
Autore
[Savorgnan], [Maria]
Titolo
Lettera a [Pietro] [Bembo]
Data
[Ferrara], [25 febbraio 1501]
Descrizione
Questa è la prima lettera che Maria Savorgnan scrive a Pietro Bembo [suo amante e amico della famiglia del defunto marito, Giacomo Savorgnan, il cui testamento vincola la vedova alla castità, pena la perdita della tutela dei figli, e assegna al fratello Tristano Savorgnan l'esecuzione di tale disposizione] da Ferrara. La Savorgnan lamenta il non aver ricevuto risposta alle sue precedenti lettere e avvisa Bembo del suo prossimo traferimento in un'altra dimora a lui più vicina, ma non viene specificato dove. Vengono nominati due personaggi, Donata [Do., ancella e confidente di Maria Savorgnan], che accompagna e conforta Maria nella sventurata trasferta (Se mai fui vostra, p. 124), e Moise [Mosheh da Castellazzo, un medaglista, probabilmente ebreo, residente a Mestre e attivo a Venezia e Ferrara] (Carteggio, p. 151). Maria ringrazia inoltre Pietro per averle inviato le "tre sorele," ovvero le tre canzoni di Lavinello nel terzo libro degli Asolani (Se mai fui vostra, p. 124), insieme a un altro testo, un 'centone' che ricalca la seconda quartina e la prima terzina del sonetto CXIV di Petrarca (Rvf, vv. 5-11), a cui viene aggiunta una terzina finale "che si accomoda e si adatta alla situazione psicologica e ai 'sentimenti' attuali del Bembo" (D. Ponchiroli, Introduzione, in Lirici del Cinquecento [1958], a cura dello stesso, nuova edizione a cura di G. Davico Bonino, Torino, UTET, 1968, p. 19). Maria Savorgnan interviene proprio su quest'ultima terzina, dimostrando "la sua geniale familiarità col Petrarca e tiene testa al Bembo sul suo stesso terreno," cambiando "il petrarchesco 'risaldo' col petrarchesco 'medicando', e ribatte con un emendamento che salda con un'agile contaminazione Petrarca LXXV, 2-3 e CCXIV, 17, 21-22" (Carteggio, p. 151). La data non è segnata dalla mittente, ma ricostruita dal destinatario, probabilmente a distanza di tempo: si riferisce dunque alla ricezione, non all'invio della missiva. Sul verso della carta del manoscritto Pietro Bembo scrive "Ex Ferraria XV Febr. / MDI / cum essem in Noniano / meo". Bembo non numera la lettera. Secondo Dionisotti l'omissione può essere affatto casuale, ma è anche possibile che, avendo ricevuto questa lettera mentre era nella Villa Bozza a Santa Maria di Non presso Padova [da dove viene la forma latina "Noniano"], Bembo non l'abbia potuta aggiungere alle altre, ricevute e conservate a Venezia. È possibile che l'abbia recuperata e aggiunta quando aveva ormai completato l'ordinamento delle altre. In questo modo si spiegherebbe la postilla "cum essem in Noniano / meo" (Carteggio, p. 151). Per una descrizione della corrispondenza e delucidazioni in merito ai personaggi coinvolti, si vedano Carteggio pp. VII-XXXIV e Se mai fui vostra, pp. 6-51.
URL
http://www.archilet.it/Lettera.aspx?IdLettera=17301
Nomi
  • [Mittente] [Savorgnan], [Maria]
  • [Destinatario] [Bembo], [Pietro]

Data indicizzazione: 11 giugno 2024