Scheda risorsa
Sito web
Archilet
Tipo risorsa
Lettera
Autore
Querini (Quirini), Marcantonio (Sebastiano)
Titolo
Lettera a padre e maestro Teodosio Gussoni
Data
Sarno, [s. d.]
Descrizione
Marcantonio Querini scrive a padre Teodosio Gussoni, in riferimento ad un "negotio" [come si comprende dal seguito della lettera, una lite finita in tribunale] della signora Lucrezia Corelli. Afferma di aver dato "buon indrizzo" alla questione mentre era a Napoli, prima di venire "qua" [a Sarno: nella lettera con incipit "Le lettere di Vostra Eccellenza delli 22 Gennaro mi capitano qua", Querini riferisce di essersi spostato a Sarno per predicare durante la Quaresima]. Assicura che il marchese di Corleto [Fulvio di Costanzo] difende la causa in loro favore e, se diventerà "Commissario", come spera Querini, si potrà stare certi del buon esito della questione. Inizialmente la causa era stata presentata al tribunale, ma Querini ha ottenuto dal vicerè [non risulta possibile datare con certezza la lettera, resta dunque il dubbio se il vicerè di Napoli cui Querini si riferisce sia Juan Alonso Pimentel de Herrera, vicerè dal 1603 al 1610, o Pedro Fernández de Castro Andrade y Portugal, vicerè da 1610 al 1616] che fosse assegnata ad un "Giudice particolare", per togliere ogni vantaggio alla parte avversa. Afferma di aver lasciato tutti gli atti al procuratore di Cesare Gratia (Grazia), ritornato da Benevento, ma suggerisce a padre Teodosio di scrivere lui stesso al signor Cesare, chiedendogli di comportarsi da "Cesare" e di abbandonare la campagna, che lo tiene incatenato "con lacci d'amore". L'amore [nel caso del signor Cesare per la campagna, ma qui intende, in generale, il dedicarsi alle occupazioni personali] non giova "a chi contrasta" [a un funzionario giudiziario] soprattutto a Napoli, dove le liti trovano "fomite" [ragione] per tenere le persone sempre occupate. In relazione alla causa in questione, Querini si dice ottimista, perché spera nella "gratia di chi commanda" [il patrocinio del marchese di Corleto] e invita anche padre Teodosio ad esserlo: se proprio deve dubitare di qualcosa, lo invita a dubitare "di lunghezza " [del fatto che la causa necessiterà di tempi lunghi per giungere a conclusione], perché la lunghezza è "sorella carnale" della lite. Lo saluta con rispetto. [Nella "Tavola delle lettere che si contengono in questo libro" a inizio volume, la lettera è posta sotto il capo di "Trattare"].
URL
http://www.archilet.it/Lettera.aspx?IdLettera=16325
Nomi
  • [Mittente] Querini (Quirini), Marcantonio (Sebastiano)
  • [Destinatario] Gussoni, Teodosio, padre e maestro

Data indicizzazione: 11 giugno 2024