Scheda risorsa
Sito web
Archilet
Tipo risorsa
Lettera
Autore
Querini (Quirini), Marcantonio (Sebastiano)
Titolo
Lettera a padre Giovan Antonio Gennari
Data
Napoli, [s. d.]
Descrizione
[Lettera di marcato interesse linguistico]. Marcantonio Querini scrive a padre Giovan Antonio Gennari, lamentandosi con toni scherzosi del suo modo di scrivere: lo coinvolge, infatti, in "contentiose querele", nell'analisi di "cavillosi concetti", nell'invio di "duplicate lettere", nella discussione di "finte similitudini", "machinate giuriddittioni", "interessate condoglienze". Sottolinea, scherzando, che padre Giovan Antonio si contraddice quando gli scrive, chiamandolo "scarso d'uffici", anche se scrive in risposta alle sue lettere, e contemporaneamente definendolo molesto [perché scrive troppo spesso]. Inoltre padre Giovan Antonio riempie le sue lettere di arguzie e menzogne, pensando di aver "chiusa la bocca" [a Querini, impedendogli di replicare]. Ma Querini gli ricorda che la ferita provocata da un coltello dentato è più pericolosa di quella di una spada tagliente e, a forza di essere provocato, [Querini] finirà con il provare risentimento e risponderà con "colpo più grave". Afferma anche che non serve rispondere ai "sillogismi in Barbara e in Barocco" ["Barbara" è un termine della logica aristotelica che designa, appunto, la prima figura del sillogismo. "Barbara" è composto dalle tre vocali AAA, che indicano gli universali affermativi: universale maggiore, universale minore e conclusione universale affermativa; "Barocco" è invece un sillogismo capzioso, di seconda figura: la premessa maggiore è universale affermativa (A), mentre la premessa minore e la conclusione sono particolari negative (O)]. Querini si chiede, però, se padre Giovan Antonio si è comportato così male volontariamente o casualmente: nel primo caso dovrebbe essere accusato di malignità, nel secondo potrebbe essere giustificato, in quanto l'errore non è costante e lui stesso si è corretto subito. Se poi padre Giovan Antonio dicesse di aver peccato di troppa modestia, allora Querini lo definirebbe un "buggiardo modesto", colpevole di ipocrisia e quindi facilmente perdonabile. Queste sono dunque le conclusioni di Querini: se padre Giovan Antonio giunge a conclusioni diverse, si renderà necessario confrontare i testi [che si sono scambiati]. Gli chiede, infine, di non comportarsi più da persona bugiarda, come ha già fatto in passato. [Nella "Tavola delle lettere che si contengono in questo libro" a inizio volume, la lettera è posta sotto il capo di "Scherzare"].
URL
http://www.archilet.it/Lettera.aspx?IdLettera=16086
Nomi
  • [Mittente] Querini (Quirini), Marcantonio (Sebastiano)
  • [Destinatario] Gennari, Giovan Antonio, padre

Data indicizzazione: 11 giugno 2024