Scheda risorsa
Sito web
Archilet
Tipo risorsa
Lettera
Autore
Caro, Annibale
Titolo
Lettera a Isabetta Arnolfina Guidiccioni
Data
Roma, 26 ottobre 1541
Descrizione
A tre mesi dalla morte di Giovanni Guidiccioni [si veda la lettera del 23 agosto 1541 a Luigi Alamanni: "Scrivedosi in Francia da questi miei padroni per l'indisposizione del Reverendissimo Cardinal de' Gaddi"], Annibal Caro scrive una lettera, molto simile a una consolatoria, alla sorella, Isabetta Arnolfina Guidiccioni. Dopo aver tentato di fugare ogni dubbio sui sospetti di avvelenamento nutriti dalla donna, Annibal Caro si abbandona ad uno sfogo dove può esprimere il suo smarrimento per la morte imprevista e prematura del vescovo, evento che, pur colpendo ogni singolo individuo, rende consapevoli della "fragilità" e dell'"incostanza" della vita umana. Non c'è tuttavia tanta sofferenza che non possa lasciare speranza al conforto né tempo o "prudenza" che non attenui il dolore, fino a raggiungere quella "moderata malinconia", segno di rassegnazione al volere di Dio e della natura. Forte della compassione e del sostegno di chi resta, Isabetta è esortata a valersi della sua "virilità" e a allontanare dall'animo la tristezza che le impedisce di accorgersi della serenità con la quale Giovanni Guidiccioni si è avvicinato alla morte. Con la promessa di garantire immortalità al vescovo, alludendo al tentativo di comporre una sua biografia, come già aveva accennato a Bartolomeo Orsuccio e a Lorenzo Fogini [o Lorenzo Foggini o Lorenzo Foggino] [si veda la lettera a Bartolomeo Orsuccio del 31 agosto 1541: "La morte, e la fortuna, privando non pur noi ma il mondo d'uno de' più singolari uomini ch'avesse"], Annibal Caro sigilla la lettera con una menzione a "Monsignor Reverendissimo", il "capitano Antonio" e "messer Nicolò" [Nicolò Guidiccioni, nipote di Giovanni Guidiccioni].
[La missiva si trova nel codice apografo Paris, Fonds Italien, Ital. 1707, cc. 118v-122v, che tràdita il libro di lettere fatto allestire da Annibal Caro; è edita per la prima volta in 'Lettere volgari di diversi nobilissimi huomini et eccellentissimi ingegni scritte in diverse materie', Libro Primo. Col privilegio del senato veneto. In Vinegia, in casa de' figliuoli di Aldo, 1542, cc. 9r-13r, e poi nella stampa a cura di Paolo Manuzio 'De le Lettere Familiari del Commendatore Annibal Caro', Venezia, 1572-1575, vol. I, pp. 135-145. Si segnala che la lettera è tràdita con alcune varianti anche nel codice Vat. Barb. 5696 e nel ms. 558 [10] della Biblioteca Univesitaria di Pisa. Solo in quest'ultimo codice sono presenti la data e la firma, probabilmente autografa, del Caro].
URL
http://www.archilet.it/Lettera.aspx?IdLettera=15929
Nomi
  • [Mittente] Caro, Annibale
  • [Destinatario] Guidiccioni, Isabetta Arnolfina

Data indicizzazione: 11 giugno 2024