Scheda risorsa
Sito web
Archilet
Tipo risorsa
Lettera
Autore
Caro, Annibale
Titolo
Lettera a poi Legato della Marca vescovo di Fossombrone e Presidente di Romagna Giovanni Guidiccioni
Data
Roma, [19 luglio 1541]
Descrizione
Annibal Caro scrive a Giovanni Guidiccioni, aggiornandolo riguardo la "causa de la Mandola", secondo quanto saputo da alcune lettere recapitate da Luigi Gaddi [fratello di Giovanni e Niccolò Gaddi] presso Giovanni Gaddi, insieme ad altre "informazioni del Vicario di Fermo". Secondo il parere riferito da Luigi Gaddi infatti, il privilegio di "riconoscere co i preti i delitti ancora del sangue" spetta al solo "Cardinale" [Niccolò Gadi, fratello di Luigi e Giovanni Gaddi], dicendosi poi meravigliato dell'iniziativa che avrebbe preso Giovanni Guidiccioni, da poco eletto Governatore della Marca, di dichiare un bando per cui "nessuno possa pigliar possesso de' benefici senza sua licenza", ordinanza di competenza del "Vescovado". Annibal Caro, per sostenere dinanzi a Luigi Gaddi la posizione di Guidiccioni [Giovanni Guidiccioni], cita alcuni precedenti che avevano coinvolto il "Vicelegato di Bologna" [Pier Francesco Ferrerio] e il "Vicario di Rimini" [Marcello Martino]. Passando poi a trattare del "procedere contra preti ne' criminali", Annibal Caro ritiene che sia dovere del Governatore, in questo caso quindi lo stesso Giovanni Guidiccioni, occuparsene. Dello stesso parere è "messer Gregorio Massilla" che ha ricordato l'operato del "Magalotto", il quale aveva ordinato la decapitazione del "Pievano" e l'assoluzione di "frate Marco de la Penna". Consigliando poi di rivolgersi a "messer Ciccon Carbone", procuratore del Vescovato di Fermo, Annibal Caro chiude la lettera con il rassicurare l'amico del sostegno del papa Paolo III [Alessandro Farnese], per poi accennare alla possibilità di appoggiare, senza compromettere il governo della Marca, la nomina di un amico del Caro [Annibal Caro], approvata già da Niccolò Ardinghelli e Paolo III [Alessandro Farnese].
[Nonostante la lettera sia priva di data, Aulo Greco ipotizza possa essere stata scritta poco dopo la lettera del 19 luglio 1541: "Reverendissimo Monsignor mio osservandissimo, non ieri l'altro che furono a li 17" [in Annibal Caro, Lettere Familiari, edizione critica con introduzione e note di Aulo Greco, Firenze, Le Monnier, 3 voll., 1957- 1961, vol. I, pp. 234-236]. La missiva si trova nel codice apografo Paris, Fonds Italien, Ital. 1707, cc. 115r-116r, che tràdita il libro di lettere fatto allestire da Annibal Caro; è edita per la prima volta in 'Lettere inedite di Annibal Caro' con annotazioni di Pietro Mazzucchelli, Milano, Pogliani, 1827-1830, vol. I, pp. 85-86].
URL
http://www.archilet.it/Lettera.aspx?IdLettera=15926
Nomi
  • [Mittente] Caro, Annibale
  • [Destinatario] Guidiccioni, Giovanni, vescovo di Fossombrone e Presidente di Romagna, poi Legato della Marca

Data indicizzazione: 11 giugno 2024