Scheda risorsa
Sito web
Archilet
Tipo risorsa
Lettera
Autore
Caro, Annibale
Titolo
Lettera a Alessandro Cesati
Data
Monte Granaro, 15 novembre 1540
Descrizione
Annibal Caro informa Alessandro Cesati di essere trattenuto ancora qualche mese nelle Marche, impegnato ad aiutare Antonio Allegretti, rimasto coinvolto in un omicidio, di cui venne al corrente una volta giunto a Recanati grazie a "Vittorio" [si veda la lettera dell'11 novembre 1540 a Antonio Allegretti: "Truovomi in Monte Granaro, dove è podestà messer Annibale Graziano"]. Si giustifica poi di non aver scritto prima a Alessandro Cesati per non infastidirlo, sapendolo impegnato nella zecca pontificia, ma di aver chiesto sue notizie a "messer Giulio" [Giulio Spiriti]. Annibal Caro comunica poi di aver mantenuto il silenzio anche con Giovanni Gaddi, sicuro che sarebbe stato il "vescovo di Fossombruno" [Giovanni Guidiccioni] ad informarlo del suo viaggio verso Roma e della prossima consegna della credenza, possibile grazie allo zelo del "Galletto" [Giovanni Battista Galletti di Pisa] [cfr. la lettera del 4 febbraio 1540 a Alessandro Cesati: "Io non ho potuto ancora tanto respirare, ch'habbia havuto tempo di scrivervi a lungo"]. Annibal Caro, nonostante l'esortazione di Alessandro Cesati a raggiungerlo a Roma quanto prima, è intenzionato a non sospendere parte della licenza concessagli per un anno [vd. la lettera del 10 luglio 1540 a Giovanni Guidiccioni: "I beneficii di Vostra Signoria Reverendissima verso di me sono sì grandi"], ritardando quindi il suo ritorno. Dopo essersi detto felice della buona salute di cui gode "Madonna vostra", Annibal Caro rassicura il suo destinatario che, consegnate alcune "stampe", potrà valersi, in caso di difficoltà, dell'aiuto di Francesco Maria Molza e a Giovanni di Castel Bolognese [Giovanni Bernardi di Castel Bolognese]. La lettera prosegue poi col rimproverare giocosamente "messer Gregorio" [Gregorio Massilla di San Ginesio], di cui possiede i cavalli, La Fiera e la Sardella, per non essere arrivato in tempo per riceverlo a Recanati. Infine Annibal Caro non dimentica di raccomandare l'amico Giulio Spiriti da Monte Santo [come nella lettera del 7 novembre 1540 a Giovanni Della Casa: "Io conosco che'l voler disporre del favore di Vostra Signoria" e a Luigi Del Riccio: "Se io potessi in voi, quanto l'amico [a richiesta del quale io vi scrivo"]. In chiusa, infine, si fa menzione del cammeo, il "Focione", e di una "informazione" su alcune cappelle da inviare a Giovanni Gaddi.
[La missiva si trova nel codice apografo Paris, Fonds Italien, Ital. 1707, cc. 102v-104r, che tràdita il libro di lettere fatto allestire da Annibal Caro; è edita per la prima volta in 'Lettere inedite di Annibal Caro' con annotazioni di Pietro Mazzucchelli, Milano, Pogliani, 1827-1830, vol. I, pp. 79-83].
URL
http://www.archilet.it/Lettera.aspx?IdLettera=15915
Nomi
  • [Mittente] Caro, Annibale
  • [Destinatario] Cesati, Alessandro

Data indicizzazione: 11 giugno 2024