Scheda risorsa
Sito web
Archilet
Tipo risorsa
Lettera
Autore
Caro, Annibale
Titolo
Lettera a Alessandro Cesati
Data
Forlì, 4 febbraio 1540
Descrizione
Annibal Caro comunica ad Alessandro Cesati l'incontro avuto a Faenza con l'incisore Giovanni di Castel Bolognese [Giovanni Bernardi di Castel Bolognese] che sta lavorando ad alcuni cristalli per il cardinale Alessandro Farnese [detto il Gran Cardinale e nipote di papa Paolo III], per poi avvisarlo che riuscirà nel tentativo di recuperare dei disegni di mano di Perino [Perin o Perino del Vaga, anche noto come Pietro Buonaccorsi]. Un'ampia porzione della lettera viene poi dedicata allo "schizzo per rovescio de la medaglia del Vescovo" Giovanni Guidiccioni, di cui Annibal Caro richiede diversi abbozzi a Giovanni di Castel Bolognese [Giovanni Bernardi di Castel Bolognese], a Perin del Vaga [Perin o Perino del Vaga, anche noto come Pietro Buonaccorsi] e allo stesso Alessandro Cesati, il quale è esortato ad avvalersi della collaborazione e del consiglio di Lodovico Fabri [o Lodovico Fabbri], suggerendo poi come modello un disegno di Leonardo da Vinci. Non a caso la lettera diviene una dettagliata ecfrasi, dove Annibal Caro propone un puntuale progetto figurativo, di chiara ispirazione virgiliana [da 'Eneide', libro I, vv. 34-156],"quando Giunone per mezzo d'Eolo, re de' venti, fa una tempesta contra i troiani, e Nettuno la placa". Dopo aver accennato ad un affare che coinvolgerebbe la famiglia veneziana dei Cornari e aver comunicato di volere aspettare Paolo Manuzio a Ravenna per poi raggiungere in sua compagnia Venezia [si veda la lettera del 20 gennaio 1540: "Truovomi in Ravenna, due giorni sono, ma col desiderio sono in Venezia"], Annibal Caro aggiorna Alessandro Cesati riguardo la difficile gestione della provincia romagnola, confessando di sperare in una ricompensa [si veda la lettera del 4 febbraio 1540: "Questa sarà solo per visitar la Vostra Signoria, che altro non ho da dirle, se già non le scrivessi"] da parte di Giovanni Guidiccioni, cui è al seguito, e in un prolungamento della sua licenza, accordatagli inizialmente da Giovanni Gaddi per soli tre mesi. Promettendo ad Alessandro Cesati di restituirgli un suo anello, Annibal Caro chiede notizie sulla malattia di Francesco Maria Molza e su una carta da navigare di "messer Giovan Maria" [Giovanni Maria Verrazzano o Girolamo Verrazzano]. In chiusa alla lettera, Annibal Caro ricorda "messer Claudio" [Claudio Tolomei], il Cenami [Francesco Cenami] e chiede all'amico di tenerlo "in grazia" di "Monsignore" [Giovanni Gaddi], ribadendo il suo impegno nei confronti di "messer Bernardo" [Bernardo Paoli] e affidando ad Alessandro Cesati alcune sue "bazziche" e libri da conservare in dei forzieri.
[La missiva si trova nel codice apografo Paris, Fonds Italien, Ital. 1707, cc. 86r-88r, che tràdita il libro di lettere fatto allestire da Annibal Caro; è edita per la prima volta in 'Lettere CXXVI del Commendatore Annibal Caro', raccolte da Giulio Bernardino Tomitano Opitergino ed ora per la prima volta pubblicate, Venezia, 1791, pp. 13-16].
URL
http://www.archilet.it/Lettera.aspx?IdLettera=15894
Nomi
  • [Mittente] Caro, Annibale
  • [Destinatario] Cesati, Alessandro

Data indicizzazione: 11 giugno 2024