Scheda risorsa
Sito web
Archilet
Tipo risorsa
Lettera
Autore
Manfredi, Muzio
Titolo
Lettera a Pietro Cresci
Data
Nansì [Nancy, Francia], 26 dicembre 1591
Descrizione
Muzio Manfredi scrive a Pietro Cresci affermando che nella sua tragedia, la 'Tullia' ['Tullia feroce tragedia di Pietro Cresci anconitano […]', Venezia, Gio. Battista Sommasco, 1591] ci sono "alcune cose" delle quali avrebbe necessità di ricordarsi con precisione per potersene servire in una sua "scrittura dell'arte tragica" [il riferimento è a un trattato di arte poetica inedito perché "respinto nel 1603 a Venezia sulle soglie della pubblicazione" (Lucia Denarosi, 'L'accademia degli Innominati di Parma: teorie letterarie e progetti di scrittura (1574-1608)', Firenze, Società Editrice Fiorentina, 2003, p. 260), composto dal Manfredi in risposta alle critiche di Angelo Ingegneri contro la sua 'Semiramis tragedia' (Muzio Manfredi, 'La Semiramis tragedia [...]', Bergamo, Ventura, 1593). Per maggiori informazioni sulla vicenda dell'Ingegneri, si rimanda a tutte le lettere che trattano della questione. All'Ingegneri con incipit: "Già quasi tre anni, trovandomi in Vicenza, mi capitarono alle mani"; a Livio Pagello: "Poiché Vostra Signoria che sa molto, non ha mai voluto"; a Vincenzo Giusti: "L'opere di Vostra Signoria e la medesima fortuna che ella"; a Erasmo di Valvasone: "Delle lettere, che homai due anni sono, scrissi a Vostra Signoria"; a Girolamo Buso: "Essendo io ancora io Tortona, ma verso la mia partenza"; a Pietro Paolo Volpe: "Hoggi, finalmente, per compiacervi, ho messo mano a rispondere alle oppositioni"; a Malatesta Porta: "A tempo ho letto hora il Dialogo di Vostra Signoria"; a Giulio Poiani: "Se Vostra Signoria intenderà, quando che sia, che io rispondo", dalla quale si scopre che fu proprio costui a far conoscere al Manfredi le critiche dell'Ingegneri. A Belisario Bulgarini: "Un'altra volta ho scritto di qua lungamente a Vostra Signoria"]: per tale motivo, se il Cresci l'avesse stampata, come gli disse di voler fare quando fu di recente a Venezia [il Manfredi vi si trovò o nel 1587, secondo la lettera: "Quattro anni sono hora, che in Venetia hebbi lettere di Vostra Signoria", nella quale egli afferma di esservi stato quattro anni prima rispetto alla datazione della lettera, e quindi congetturalmente nel 1587; o nel 1588, secondo quanto affermato nella lettera con incipit: "Mi ricorda, che trovandomi in Vinegia l'anno 1588. Et un giorno", nella quale egli dichiara esplicitamente che nel 1588 fu a Venezia; o ancora del 1590 secondo la lettera: "Hebbi grandissimo dolore, di non poter vedere Vostra Signoria quando l'anno", nella quale egli afferma di essere stato due giorni a Venezia l'anno precedente rispetto alla datazione della lettera, quindi congetturalmente nel 1590; visto che nella lettera qui analizzata si legge "ultimamente", è congetturabile che il riferimento sia all'ultimo soggiorno a Venezia, quello del 1590], gli chiede che gliene invii una copia "quanto prima", facendogli così un "grandissimo piacere". Infine, invita il destinatario, nel caso avesse anche qualche altra [opera] nuova, a inviargliela. [Per completezza si noti un'altra lettera del Manfredi indirizzata al Cresci, datata 20 luglio 1593, e contenuta in 'Cento lettere scritte da Mutio Manfredi, il Fermo academico innominato [...] Novamente date in luce. Tutte in un soggetto [...]', Pavia, Viano, 1594, p. 91; da essa si apprende che Cresci non rispose alla lettera qui analizzata].
URL
http://www.archilet.it/Lettera.aspx?IdLettera=15876
Nomi
  • [Mittente] Manfredi, Muzio
  • [Destinatario] Cresci, Pietro

Data indicizzazione: 11 giugno 2024