Scheda risorsa
Sito web
Archilet
Tipo risorsa
Lettera
Autore
Manfredi, Muzio
Titolo
Lettera a dei marchesi di Scipione Giulio Cesare Pallavicino
Data
Nansì [Nancy, Francia], 21 dicembre 1591
Descrizione
Muzio Manfredi scrive a Giulio Cesare Pallavicino dei marchesi di Scipione [in: Pompeo Litta, 'Famiglie celebri italiane', 'Pallavicino', Milano, Giulio Ferrario, 1838, tavola IV, si rintraccia un tale Giulio Cesare Pallavicino dei marchesi di Scipione, figlio di Lionello Pallavicino e di Marta Albani; tuttavia, non si trovano ulteriori informazioni sul personaggio] affermando che chiunque non serbi il ricordo di lui, così gentile e cortese, si dimostra una "fiera". Quindi, dichiara di non aver mai ricevuto lettere del Pallavicino da Padova, né in risposta alle sue [non identificabili] né su altro argomento, ma di ciò non si stupisce dal momento che il suo destinatario le affidò a un lorenese [non identificabile; si noti che dal dicembre 1590 il Manfredi soggiornò a Nancy in Lorena dopo il trasferimento della sua signora, la duchessa Dorotea di Lorena]; ha invece ricevuto quella [a cui sta rispondendo] spedita da Pavia. In seguito, lo ringrazia per l'affetto dimostrato nei confronti di sua [figlia] Verticordia [Manfredi; a lei Muzio scrive nella lettera con incipit: "L'altr'hieri hebbi la tua lettera, e mi fu cara, non tanto"] e delle profferte a Costanza [Allegri; precisato che non si hanno informazioni tali per un'identificazione certa, si può tuttavia supporre che questa sia la madre di Verticordia; cfr. le lettere "Nel partirmi da Tortona, feci risolutione, di lasciare in Pavia" e "Per la vostra de gli otto, del passato, ricevuta a diece"]; lo avvisa che anche se il suo ritorno in Italia non avverrà presto [avvenne invece solo nel settembre 1596], tuttavia per lui sarà sempre troppo tardi [perché Nancy fu sempre per lui sistemazione poco apprezzata]. Poi, gli scrive che [Orazio] Navazzotti [altro destinatario del Manfredi, nella lettera: "Dalla data della lettera di Vostra Signoria comprendo molta negligentia"] ha cantato 'Cento donne' [Orazio Navazzotti, 'Le cento donne di Casale in Monferrato. Cantate da Horatio Navazzotti; l'Asciutto accademico desioso...', Pavia, Girolamo Bartoli, 1591] "a concorrenza" sua [si consideri che nella lettera: "Mi sono infinitamente all grato di vedere, che il Signor Navazzotti", il Manfredi dichiara che il Navazzotti ha imitato il suo libro delle 'Cento donne' (Muzio Manfredi, 'Cento donne cantate da Mutio Manfredi il Fermo Academico Innominato di Parma. Al serenissimo principe di Mantova', Parma, Erasmo Viotti, 1580) sia nel titolo, sia nell'ordine sia nella dedica], e lo ha superato; Manfredi crede che lo stesso avverrà con i 'Cento madrigali' [Muzio Manfredi, 'Cento madrigali di Mutio Manfredi, il Fermo Academico Innominato, Invaghito, e di Ferrara [...] Con gli argomenti del medesimo a ciascun madrigale, per esser tutti di straordinari soggetti', Mantova, Francesco Osanna, 1587]. Se con [Stefano] Guazzo [altro destinatario di Muzio, nella lettera: "Se il Madrigale del Cotogno, fattomi fare da Vostra Signoria"] ha effettivamente qualcuna delle molte somiglianze notate dal Pallavicino, si stimerà maggiormente, ma invita il suo destinatario a non illudersi. Quindi, lo avvisa che scriverà a Girolamo Cornazzano [altro destinatario del Manfredi, nella lettera con incipit: "Nel partirmi da Tortona, feci risolutione, di lasciare in Pavia", scritta tuttavia ben prima di questa, il 7 gennaio 1591; qui si allude evidentemente a un'altra futura missiva]. Infine, porge i suoi saluti anche a Traiano Guiscardi (Guiscardo) [si noti che a chiusura di 'Le cento donne di Casale in Monferrato' del Navazzotti si rintraccia un sonetto del Guiscardi].
URL
http://www.archilet.it/Lettera.aspx?IdLettera=15871
Nomi
  • [Mittente] Manfredi, Muzio
  • [Destinatario] Pallavicino, Giulio Cesare, dei marchesi di Scipione

Data indicizzazione: 11 giugno 2024