Scheda risorsa
Sito web
Archilet
Tipo risorsa
Lettera
Autore
Manfredi, Muzio
Titolo
Lettera a cavaliere [Giovanni] Battista Guarini (Guarino)
Data
Nansì [Nancy, Francia], 14 novembre 1591
Descrizione
Muzio Manfredi scrive al cavaliere Battista Guarini (Guarino) [membro della stessa accademia del Manfredi, l'Accademia degli Innominati di Parma; conosciuto come "il Pellegrino" (Lucia Denarosi, 'L'accademia degli Innominati di Parma: teorie letterarie e progetti di scrittura (1574-1608)', Firenze, Società Editrice Fiorentina, 2003, p. 405)] affermando di aver ricevuto il suo 'Pastor Fido' (Battista Guarini, 'Il Pastor Fido [...]', Venezia, G. Battista Bonfadini, 1590) lo scorso aprile [ottenuto grazie a Giovan Francesco Puelli, secondo quanto affermato nelle due lettere a lui inviate, l'una con incipit: "Ho pure una volta havuto il Pastor Fido, Tragicomedia Pastorale", l'altra contenuta in 'Cento lettere scritte da Mutio Manfredi, il Fermo academico innominato [...] Novamente date in luce. Tutte in un soggetto [...]', Pavia, Viano, 1594, p. 51], ma non inviatogli né da lui né da suo figlio Alessandro [Guarini, letterato ferrarese, a cui il Manfredi scrive direttamente nella lettera: "Mi credetti già di haver pochi al mondo, che quanto Vostra Signoria"], seppur a quest'ultimo l'avesse già chiesto per lettera molto tempo prima: tuttavia, afferma che di essere avvezzo a tale comportamento, che gli tocca in sorte da parte delle persone da lui maggiormente amate. Quindi, dichiara di aver letto l'opera "quattro o cinque volte" e di averci trovato "cose bellissime e maravigliose" ma anche "molto contrarie o diverse" rispetto alle sue idee sulla poesia drammatica, formate secondo quanto ha imparato dagli antichi, e quanto ha notato nei migliori poeti; non solo: sta pure scrivendo proprio sulla poesia drammatica [il riferimento è a quel trattato di arte poetica inedito perché "respinto nel 1603 a Venezia sulle soglie della pubblicazione" ('L'accademia degli Innominati di Parma: teorie letterarie e progetti di scrittura (1574-1608)', p. 260), composto dal Manfredi in risposta alle critiche di Angelo Ingegneri contro la sua 'Semiramis tragedia'. Per maggiori informazioni sulla vicenda dell'Ingegneri, si rimanda alle altre lettere che trattano della questione. All'Ingegneri con incipit: "Già quasi tre anni, trovandomi in Vicenza, mi capitarono alle mani"; a Livio Pagello: "Poiché Vostra Signoria che sa molto, non ha mai voluto"; a Vincenzo Giusti: "L'opere di Vostra Signoria e la medesima fortuna che ella"; a Erasmo di Valvasone: "Delle lettere, che homai due anni sono, scrissi a Vostra Signoria"; a Girolamo Buso: "Essendo io ancora io Tortona, ma verso la mia partenza"; a Pietro Paolo Volpe: "Hoggi, finalmente, per compiacervi, ho messo mano a rispondere alle oppositioni"; a Malatesta Porta: "A tempo ho letto hora il Dialogo di Vostra Signoria"; a Giulio Poiani: "Se Vostra Signoria intenderà, quando che sia, che io rispondo", dalla quale si scopre che fu proprio questi a far conoscere al Manfredi le critiche dell'Ingegneri; a Belisario Bulgarini: "Un'altra volta ho scritto di qua lungamente a Vostra Signoria"], servendosi di esempi tratti da "poemi antichi e moderni", tra cui anche il 'Pastor fido' del Guarini, senza l'intento di offendere nessuno [secondo Denarosi, le caratteristiche dell'opera del Guarini che non vennero apprezzate dal Manfredi furono gli "elementi eterogenei" e le "contravvenzioni alla misura classica [...] in una inammissibile commistione di connotati a metà fra il tragico e il comico" (op. cit., p. 299)]. Infine, da un lato ammette che sia possibile che la sua idea non venga accettata mentre quella altrui sì, e dall'altro specifica che nessuno deve offendersi, tanto meno il Guarini. [Si consideri che le lettere del Manfredi sono datate in modo fittizio, tali da poter essere disposte in modo consecutivo nel corso dell'anno 1591, e che i possibili riferimenti temporali ivi presenti potrebbero essere stati manipolati con accurata attenzione per far coincidere i tempi. In questa lettera, nello specifico, non ci sono elementi su cui poter ragionare circa una possibile datazione diversa da quella scritta dall'autore]. [Per completezza, si noti che sulla questione dell'invio dell'opera guariniana il Manfredi torna a scrivere anche in un'altra lettera inviata sempre a Battista Guarini 'Cento lettere scritte da Mutio Manfredi, il Fermo academico innominato [...] Novamente date in luce. Tutte in un soggetto [...]', p. 14].
URL
http://www.archilet.it/Lettera.aspx?IdLettera=15834
Nomi
  • [Mittente] Manfredi, Muzio
  • [Destinatario] Guarini (Guarino), [Giovanni] Battista, cavaliere

Data indicizzazione: 11 giugno 2024