Scheda risorsa
Sito web
Archilet
Tipo risorsa
Lettera
Autore
Manfredi, Muzio
Titolo
Lettera a Laura Pagani Rozzi
Data
Nansì [Nancy, Francia], 5 novembre 1591
Descrizione
[Innanzitutto, si consideri che questa lettera fa congetturalmente parte di un plico di tre lettere inviato da Muzio Manfredi ad Ascanio Cicerchia, secondo quanto si deduce dalla lettera indirizzata a quest'ultimo, con incipit: "Oltre al salutare Vostra Signoria et al baciarle la mano"; le tre lettere in questione sono destinate a tre donne, e sono accomunate dal fatto di essere tutte indirizzate a Mantova]. Muzio Manfredi scrive a Laura Pagani Rozzi [cui è dedicata una composizione in 'Cento madrigali di Mutio Manfredi, il Fermo Academico Innominato, Invaghito di Ferrara a Donna Vittoria Principessa di Molfetta sua Signora', Mantova, Osanna, 1587. Ad apertura della composizione, Muzio scrive che la dedica alla Pagani Rozzi, la quale gli aveva riferito di essere andata in casa di Margarita Gorni Donesmondi, dove il Manfredi si trovava, per desiderio di conoscerlo. Margarita Gorni Donesmondi è un'altra destinataria del Manfredi, a cui scrive nella lettera con incipit: "Fra tutte le disaventure, che mi sono accadute in vita mia", anch'essa parte del plico consegnato al Cicerchia. L'amicizia tra le due donne trova conferma in un'altra lettera che il Manfredi indirizza alla Gorni Donesmondi, e contenuta in 'Cento lettere scritte da Mutio Manfredi, il Fermo academico innominato [...] Novamente date in luce. Tutte in un soggetto [...]', Pavia, Viano, 1594, p. 77, nella quale Muzio porge i suoi saluti non solo alla destinataria della lettera, ma anche appunto a Laura Pagani Rozzi] affermando che se potesse descriverle a parole lo "stato miserissimo" in cui si trova in quel paese "maledetto" [Nancy in Francia, dove soggiornò dal dicembre 1590 dopo il trasferimento della sua signora, la duchessa Dorotea di Lorena; tali affermazioni sono da leggere alla luce del fatto che per lui Nancy fu sistemazione sempre poco apprezzata] tra "gente barbarissima" e che vive secondo costumi rifuggiti con orrore da chiunque sia umano, lei non solo lo perdonerebbe di non averle scritto per lungo tempo, ma si meraviglierebbe di come non abbia "né cervello né sentimento". Tuttavia, il Manfredi la avvisa che nonostante la sorte, sta bene fisicamente, e che ogni tanto compone "qualche verso", come un sonetto [non identificabile] a lei dedicato, che ora le invia affinché non si dimentichi di lui, ricordandole di essere un affezionato servitore sia di lei che di sua madre [non identificabile]. [Si consideri che le lettere del Manfredi sono datate in modo fittizio, tali da poter essere disposte in modo consecutivo nel corso dell'anno 1591, e che i possibili riferimenti temporali ivi presenti potrebbero essere stati manipolati con accurata attenzione per far coincidere i tempi. Se questa lettera fa effettivamente parte di quel plico consegnato al Cicerchia, nel quale è anche la lettera con incipit: "Tre mesi sono, fu chi da Parma scrivendo, si dolse", per la quale è stato possibile ipotizzare una datazione successiva al 1591, ne consegue che anche la lettera qui analizzata potrebbe essere stata scritta successivamente].
URL
http://www.archilet.it/Lettera.aspx?IdLettera=15825
Nomi
  • [Mittente] Manfredi, Muzio
  • [Destinatario] Pagani Rozzi, Laura

Data indicizzazione: 11 giugno 2024