Scheda risorsa
Sito web
Archilet
Tipo risorsa
Lettera
Autore
Manfredi, Muzio
Titolo
Lettera a contessa Lavinia Cherici (Clerici) Cesis
Data
Nansì [Nancy, Francia], 4 ottobre 1591
Descrizione
Muzio Manfredi scrive alla contessa Lavinia Cherici (Clerici) Cesis [una delle donne cantata da Manfredi in 'Cento donne cantate da Mutio Manfredi il Fermo Academico Innominato di Parma. Al serenissimo principe di Mantova', Parma, Erasmo Viotti, 1580; inoltre, fu moglie di Nicolò Cesis, combattente nelle Fiandre tra le file dell'esercito di Alessandro Farnese, quando questi dovette ricondurre all'obbedienza spagnola i territori degli attuali Paesi Bassi che si erano ribellati; si tratta di un altro corrispondente del Manfredi a cui scrive nella lettera con incipit: "Quando io teneva, che Vostra Signoria fosse in Italia, e detto". Lavinia è madre di Fortunato Cesis: altro destinatario del Manfredi, nella lettera: "Da molti ho inteso, che Vostra Signoria si è fatto grande"] affermando che don Matteo dalla Porta è passato [da Nancy in Francia, dove il Manfredi soggiornò dal dicembre 1590 dopo il trasferimento della sua signora, la duchessa Dorotea di Lorena] quella mattina [prendendo in considerazione la lettera indirizzata al dalla Porta, con incipit: "Haveste qui la mia Boscareccia il giorno di San Francesco", Manfredi afferma che questi passò da Nancy il giorno di San Francesco, che risulta essere il 4 ottobre, data della lettera qui analizzata]. Quindi, il Manfredi racconta che la visita fu breve in quanto don Matteo dalla Porta disse che "era per le poste col Conte di Cantacroia" [Cante-croix. Probabilmente, François Perrenot, conte di Cante-croix (Prosper Levesque, 'Mémoires pour servir à l'histoire du Cardinal de Granvelle, Premier Ministre de Philippe II. Roi d'Espagne. Par un religieux Bénédictin de la Congrégation de Saint Vanne', 2 voll., Paris, Guillaume Desprez, 1753, I, p. 189)]; gli ha affidato un libro [dalla lettera al dalla Porta già precedentemente citata, l'opera in questione risulta essere la 'Semiramis Boscareccia' (Muzio Manfredi, 'La Semiramis boscareccia di Mutio Manfredi [...]', Bergamo, Ventura, 1593)] da portare al duca di Mantova [Vincenzo I Gonzaga, a cui il Manfredi scrive sulla medesima questione nella lettera con incipit: "Prima di hora non ho avuto messo da fidarmi per mandar"]; il dalla Porta invece diede a Muzio da parte della Cherici una lettera, e un "mazzetto di guanti" per Ippolita [Benigni Della Penna, moglie del Manfredi, musicista e dama della duchessa Dorotea di Lorena]. Quindi, da un lato Ippolita la ringrazia per il dono, dall'altro Muzio accetta l'invito di andare in Fiandra a trovarli [il voi utilizzato nella lettera dovrebbe riferirsi alla famiglia Cesis: Lavinia, Nicolò e Fortunato, i quali si trovano tutti nelle Fiandre: ciò viene confermato anche dai luoghi di spedizione delle lettere inviate ai tre], prima di lasciare la Lorena [il ritorno in Italia del Manfredi avvenne però solo nel settembre 1596], sempre che essi non passino prima loro [da Nancy] per tornare in Italia. Infine, ricordando di non vedere la sua destinataria da dieci anni [dal 1581; non sappiamo in che occasione si incontrarono], le chiede se abbia acquisito maggiori onore e ricchezze, o maggior grazia e bellezza. [Per completezza, si noti che il Manfredi indirizza a Lavinia Cesis un'altra lettera, datata 4 luglio 1593, e contenuta in 'Cento lettere scritte da Mutio Manfredi, il Fermo academico innominato [...] Novamente date in luce. Tutte in un soggetto [...]', Pavia, Viano, 1594, p. 69; in essa afferma che non scriverà più né a Nicolò né a Fortunato finché non manterranno la parola data, e così dovrebbe fare anche con lei].
URL
http://www.archilet.it/Lettera.aspx?IdLettera=15793
Nomi
  • [Mittente] Manfredi, Muzio
  • [Destinatario] Cherici (Clerici) Cesis, Lavinia, contessa

Data indicizzazione: 11 giugno 2024