Scheda risorsa
Sito web
Archilet
Tipo risorsa
Lettera
Autore
Manfredi, Muzio
Titolo
Lettera a contessa Giulia Maurizia (Mauruzi di Tolentino) Gambera (Gambara)
Data
Nansì [Nancy, Francia], 29 settembre 1591
Descrizione
Muzio Manfredi scrive a Giulia Maurizia (Mauruzi di Tolentino) Gambera (Gambara), contessa [in quanto figlia di Niccolò Mauruzi di Tolentino, conte della Stacciola, in provincia di Pesaro Urbino; moglie di Giovanni Corona Gambara, madre di Maffeo e Uberto (Pompeo Litta, 'Famiglie celebri italiane', Federico Odorici, 'Gambara di Brescia', Milano, Giulio Ferrario, 1858, tavola V)]. Il cognato di lei, monsignor di Tortona [Cesare Gambara, vescovo di Tortona in Piemonte; fratello di Giovanni Corona. Inoltre, trattasi di un altro corrispondente del Manfredi, a cui scrive nella lettera con incipit: "Partendomi da Vostra Signoria Reverendissima per venire in qua, ciò che"], ha scritto [alla duchessa Dorotea di Lorena, signora del Manfredi] affinché ordini al Manfredi di dettare quelle lettere che le aveva chiesto a favore del conte Uberto [Gambara], figlio di Giulia Maurizia, indirizzate al duca e alla duchessa di Ferrara [Alfonso II d'Este e Margherita Gonzaga], e alla duchessa d'Urbino [Lucrezia d'Este, sorella di Alfonso. Questa lettera appare connessa a un'altra, quella con incipit: "Hoggi non è possibile, che io esca di casa; che verrei"; in essa il Manfredi afferma di aver scritto lettere per ordine di Dorotea di Lorena indirizzate ai medesimi destinatari qui segnalati: si tratta probabilmente della medesima questione. Inoltre, secondo quanto si desume da 'Gambara di Brescia', tavola V, Uberto Gambara aveva "rotta inimicizia con Alfonso II duca di Ferrara per sostenere un amico"; alla luce di ciò, si può ipotizzare che le lettere dettate dal Manfredi a favore di Uberto fossero in merito a tale questione]. Quindi Muzio, pur non sapendo perché [Cesare Gambara] diffidasse del segretario [forse: Giacomo Prevedi (Prevedis), nominato nella lettera già precedentemente citata, e in quella con incipit: "Madama Serenissima Signora nostra vi comanda, che subito alla ricevuta"], dichiara che il tutto è stato fatto come richiesto [dal Gambara], e che non dettò soltanto le lettere della sua signora la duchessa [Dorotea], ma anche quelle del duca [congetturalmente Carlo III duca di Lorena, fratello di Dorotea], le quali poi furono tradotte in francese secondo l'usanza. In seguito, scrive di aver stabilito che di tutto ciò fosse poi inviata una copia alla sua destinataria, così che il conte suo figlio sapesse che "i veri gentiluomini operano sempre bene, e i giusti ministri non adulterano mai gli uffici loro per poco merito altrui" persino quando lo fanno anche per chi non ne è degno. Infine, in risposta ai ringraziamenti della Gambara, Muzio risponde con i suoi saluti e quelli [di sua moglie] Ippolita [Benigni Della Penna, musicista e dama di Dorotea di Lorena]. [Si consideri che le lettere del Manfredi sono datate in modo fittizio, tali da poter essere disposte in modo consecutivo nel corso dell'anno 1591, e che i possibili riferimenti temporali ivi presenti potrebbero essere stati manipolati con accurata attenzione per far coincidere i tempi. In questa lettera, nello specifico, non ci sono elementi su cui poter ragionare circa una possibile datazione diversa da quella scritta dall'autore].
URL
http://www.archilet.it/Lettera.aspx?IdLettera=15788
Nomi
  • [Mittente] Manfredi, Muzio
  • [Destinatario] Gambera (Gambara), Giulia Maurizia (Mauruzi di Tolentino), contessa

Data indicizzazione: 11 giugno 2024