Scheda risorsa
Sito web
Archilet
Tipo risorsa
Lettera
Autore
Manfredi, Muzio
Titolo
Lettera a Cesare Parona
Data
Nansì [Nancy, Francia], 19 settembre 1591
Descrizione
Muzio Manfredi scrive a Cesare Parona [letterato, e impiegato al servizio del duca di Savoia Carlo Emanuele I] affermando di aver forse tardato troppo a scrivergli, fatto che probabilmente avrà spinto questi a mormorare di lui, della sua fede, e anche di altro. Quindi, gli spiega che il ritardo è dovuto al fatto di non aver voluto scrivergli prima di aver concluso quei sonetti [non identificabili] che gli aveva promesso quando lo lasciò [non sappiamo con certezza a quale luogo e a quale periodo il Manfredi si riferisca. Tuttavia, se consideriamo il luogo di destinazione della lettera, cioè Torino, si noti che il Manfredi fu a Torino due volte. Il primo viaggio dovrebbe essere avvenuto nel 1589: infatti, se si prende in considerazione la lettera con incipit: "Quando portai all'Altezza Vostra da Parma a Turino la mia Semiramis tragedia", Muzio afferma che andò da Parma a Torino. Ora, considerato il fatto che secondo la lettera: "Da poiché io passai da Parma, due anni sono, tante volte", è congetturabile che il viaggio a Parma avvenne nel 1589, possiamo concludere che il primo dei due viaggi a Torino, quello avvenuto subito dopo il ritorno da Parma, è probabilmente databile al 1589. Invece, il secondo di questi viaggi dovrebbe essere databile per congettura al 1590, secondo quanto affermato nella lettera con incipit: "Ancora che io nel passare da Turino con Madama Serenissima"]: infatti, non ha potuto finirli prima a causa di molti "impedimenti". Ora glieli invia, e assieme a questi gli inoltra anche un "pieghetto" di lettere: una [quella già citata con incipit: "Quando portai all'Altezza Vostra da Parma a Turino la mia Semiramis tragedia"] al duca [di Savoia Carlo Emanuele I], il quale crede sia in Provenza; una [con incipit: "Quanto mi rincrescesse di non trovar Vostra Eccellenza in Turino] al conte Francesco Martinengo [Colleoni: uomo al servizio di Carlo Emanuele I], il quale dovrebbe trovarsi [con il duca: infatti, la lettera è indirizzata a Marsiglia in Provenza]; altre due lettere [a Torino: una indirizzata a Beatrice Stroppiana Martinenga, con incipit: Non promisi fermamente di mandare all'Eccellenza Vostra la mia Semiramis; l'altra inviata a Alessandro Tesauro, con incipit: "La Poesia senza il maraviglioso, è vana cosa; ma la maraviglia"]; e altre tre a Vercelli [in Piemonte; una indirizzata a Gorone Valperga, con incipit: "Se il marito, e la moglie sono una cosa istessa sempre"; una a Margarita Asinari Valperga, con incipit: "In vita mia non hebbi mai il maggior disiderio, né il più continuato"; e una destinata a Margarita Valperga Sangiorgi, con incipit: "Questa è la prima volta, che io habbia scritto à Vostra Signoria"]. Infine, si scusa per la "debolezza dell'opera" con quelle dame [non identificabili] per le quali sono stati realizzati i sonetti inviati. [Per completezza, si noti che a Cesare Parona è indirizzata un'altra lettera del Manfredi, datata 15 luglio 1593, e contenuta in 'Cento lettere scritte da Mutio Manfredi, il Fermo academico innominato [...] Novamente date in luce. Tutte in un soggetto [...]', Pavia, Viano, 1594, p. 21. Da questa si apprende che Muzio non ricevette mai risposta ai sonetti e alle lettere qui inviati, né conferma della ricezione: tuttavia, crede che o le sue lettere o quelle di risposta siano andate perse].
URL
http://www.archilet.it/Lettera.aspx?IdLettera=15778
Nomi
  • [Mittente] Manfredi, Muzio
  • [Destinatario] Parona, Cesare

Data indicizzazione: 11 giugno 2024