Scheda risorsa
Sito web
Archilet
Tipo risorsa
Lettera
Autore
Manfredi, Muzio
Titolo
Lettera a Nicolò Rossi
Data
Nansì [Nancy, Francia], 31 agosto 1591
Descrizione
Muzio Manfredi scrive a Nicolò Rossi [letterato e membro dell'Accademia Olimpica di Vicenza] affermando che da Pietro Paolo Volpe [anch'egli membro dell'Accademia Olimpica; inoltre, si tratta di un altro destinatario del Manfredi, nella lettera con incipit: "Hoggi, finalmente, per compiacervi, ho messo mano a rispondere alle oppositioni"] non ha mai ricevuto né sue lettere né i 'Discorsi intorno alla tragedia' [Nicolò Rossi, 'Discorsi di Nicolò Rossi vicentino academico olimpico intorno alla tragedia [...]', Vicenza, Giorgio Greco, 1590]. Per tale motivo, è contento di dovere allo stesso Rossi "la obligazione" [nel senso che è lo stesso Nicolò Rossi a inviarglieli], e non come per [i 'Discorsi] intorno alla comedia' (Nicolò Rossi, 'Discorsi di Nicolò Rossi vicentino, intorno alla comedia [...]' Vicenza, Agostin dalla Noce, 1589) i quali gli furono inviati dal cavaliere [di Malta, Giambattista] Calderari [letterato vicentino] poiché il Rossi o non volle inviarglieli o glieli avrebbe inviati "poco volentieri [...] per soverchia modestia": su quest'ultima opera il Manfredi afferma che merita di essere ammirata non solo da lui, ma da tutto il mondo, dal momento che si tratta di un "volume brevissimo" che contiene "dentro tutta l'arte chiarissima"; quindi, ringraziandolo del "doppio dono" dichiara di attendere il 'discorso della Epopea' [non identificabile]. In seguito, porge i suoi ringraziamenti anche per il fatto che il suo destinatario avrebbe incentrato [i 'Discorsi intorno alla tragedia'] sull'analisi della sua tragedia [Muzio Manfredi, 'La Semiramis tragedia [...]', Bergamo, Ventura, 1593], se l'avesse avuta; tuttavia, è stato meglio che l'abbia fatto con la 'Sofonisba' del suo compatriota Trissino [[Gian Giorgio Trissino, 'La Sophonisba del Trissino', Roma, per Ludovico Vicentino scrittore, e Lautitio Perugino intagliatore, 1524; sulla vicenda, il Manfredi scrive anche nella lettera con incipit: "Grandemente mi rallegro con Vostra Signoria della bellissima, e dotta", indirizzata a Pompeo Trissino, nipote di Gian Giorgio], essendo quest'opera migliore, così come ha fatto [per i suoi 'Discorsi intorno alla comedia', incentrandoli] sulla commedia del Calderari ['l'Armida', stampata postuma (Giovanni Battista Calderari, 'Armida comedia nova. Dell'ill.re sig. Gio. Battista Calderari, vicentino. Cavalier hierosolimitano', Venezia, Orlando Zara, 1600]. [Si consideri che le lettere del Manfredi sono datate in modo fittizio, tali da poter essere disposte in modo consecutivo nel corso dell'anno 1591, e che i possibili riferimenti temporali ivi presenti potrebbero essere stati manipolati con accurata attenzione per far coincidere i tempi. In questa lettera, nello specifico, non ci sono elementi su cui poter ragionare circa una possibile datazione diversa da quella scritta dall'autore].
URL
http://www.archilet.it/Lettera.aspx?IdLettera=15759
Nomi
  • [Mittente] Manfredi, Muzio
  • [Destinatario] Rossi, Nicolò

Data indicizzazione: 11 giugno 2024