Scheda risorsa
Sito web
Archilet
Tipo risorsa
Lettera
Autore
Manfredi, Muzio
Titolo
Lettera a Malatesta Porta
Data
Nansì [Nancy, Francia], 27 agosto 1591
Descrizione
Muzio Manfredi scrive a Malatesta Porta affermando di aver cominciato ora a leggere il suo 'Dialogo' (Malatesta Porta, 'Il Rossi o vero Del parere sopra alcune obiettioni, fatte dall'Infarinato academico della Crusca. Intorno alla Gierusalemme liberata del sig. Torquato Tasso. Dialogo di Malatesta Porta, lo spento Academico Ardente', Rimini, Giovanni Simbeni, 1589) "in risposta all'infarinato" [Lionardo Salviati, membro dell'Accademia della Crusca, con il soprannome appunto di "l'Infarinato"], il quale ha scritto contro la 'Gerusalemme Liberata' [le critiche mosse dal Salviati contro il poema tassiano sono da inserire nel contesto della disputa sul poema eroico che contrapponeva i sostenitori della 'Liberata' del Tasso, ai difensori dell' 'Orlando Furioso' dell'Ariosto: tra questi ultimi anche l'Accademia della Crusca e in particolar modo il Salviati]: da quest'opera il Manfredi trarrà aiuto per rispondere, come ha deciso di fare, alle opposizioni di Angelo Ingegneri [membro della stessa accademia del Manfredi: l'Accademia degli Innominati di Parma; conosciuto come "l'Innestato" o "il Negletto" (Lucia Denarosi, 'L'accademia degli Innominati di Parma: teorie letterarie e progetti di scrittura (1574-1608)', Firenze, Società Editrice Fiorentina, 2003, p. 405)] contro la sua 'Semiramis tragedia' (Muzio Manfredi, 'La Semiramis tragedia [...]', Bergamo, Ventura, 1593) [le critiche dell'Ingegneri a cui il Manfredi si riferisce sono da collocarsi nella vicenda dell'inaugurazione del 1585 del Teatro Olimpico di Vicenza: per tale occasione alcuni scrutinatori, tra cui l'Ingegneri, furono incaricati di scegliere l'opera da rappresentare; tra le tragedie candidate anche la 'Semiramis' del Manfredi. Le obiezioni dell'Ingegneri rimasero segrete e solo nel 1588 il Manfredi ne venne a conoscenza, iniziando a considerare il compagno accademico al pari di un traditore]. Tuttavia, se il Porta con la sua impresa avrà molte lodi in caso di vittoria e poco biasimo in caso di sconfitta, per il Manfredi il compito è più arduo, col rischio di ottenere vergogna anziché onore [la sua risposta si realizzò tramite un trattato di arte poetica; inedito perché "respinto nel 1603 a Venezia sulle soglie della pubblicazione" (Denarosi, op. cit., p. 260)], come lo stesso Porta potrà vedere prima di quanto possa credere. [Si consideri che le lettere del Manfredi sono datate in modo fittizio, tali da poter essere disposte in modo consecutivo nel corso dell'anno 1591, e che i possibili riferimenti temporali ivi presenti potrebbero essere stati manipolati con accurata attenzione per far coincidere i tempi. In questa lettera nello specifico, non ci sono elementi su cui poter ragionare circa una possibile datazione diversa da quella scritta dall'autore]. [Per completezza, si noti che l'Ingegneri non criticò solo la tragedia del Manfredi, ma anche altre due di altri due letterati: l' 'Alessio' tragedia inedita di Vincenzo Giusti; l 'Eraclea' di Livio Pagello (Livio Pagello, 'Heraclea: tragedia del conte Livio Pagello', a cura di Egle Grappiolo, Milano, Nuovi autori, 1988). Per tale motivo si rimanda anche a tutte quelle lettere, le quali trattano di tale questione. All'Ingegneri con incipit: "Già quasi tre anni, trovandomi in Vicenza, mi capitarono alle mani"; a Livio Pagello: "Poiché Vostra Signoria che sà molto, non ha mai voluto"; a Vincenzo Giusti: "L'opere di Vostra Signoria e la medesima fortuna che ella"; a Erasmo di Valvasone: "Delle lettere, che homai due anni sono, scrissi a Vostra Signoria"; a Girolamo Buso: "Essendo io ancora io Tortona, ma verso la mia partenza"; a Pietro Paolo Volpe: "Hoggi, finalmente, per compiacervi, ho messo mano a rispondere alle oppositioni"; a Giulio Poiani: "Se Vostra Signoria intenderà, quando che sia, che io rispondo" dalla quale si scopre che fu proprio lui a far conoscere al Manfredi le critiche dell'Ingegneri. A Belisario Bulgarini: "Un'altra volta ho scritto di qua lungamente a Vostra Signoria"; a Marcantonio Martinengo: "Come che Vostra Signoria Illustrissima stimi assai, e forse troppo"].
URL
http://www.archilet.it/Lettera.aspx?IdLettera=15755
Nomi
  • [Mittente] Manfredi, Muzio
  • [Destinatario] Porta, Malatesta

Data indicizzazione: 11 giugno 2024