Scheda risorsa
Sito web
Archilet
Tipo risorsa
Lettera
Autore
Manfredi, Muzio
Titolo
Lettera a Girolamo Buso (Bosio)
Data
Nansì [Nancy, Francia], 19 luglio 1591
Descrizione
Muzio Manfredi scrive a Girolamo Buso (Bosio) [una statua a lui dedicata è fra quelle presenti all'interno del Teatro Olimpico di Vicenza: si tratta di statue che rappresentano personaggi legati alla fondazione del teatro stesso o dell'Accademia Olimpica di Vicenza. Perciò, il Buso è da inserire in tale contesto, seppur in modo indeterminato] ricordando che quando si trovava ancora a Tortona [in Piemonte, dove il Manfredi soggiornò presso la sua signora, la duchessa Dorotea di Lorena, dal 1589 fino al trasferimento a Nancy in Francia del dicembre 1590] fu avvertito del fatto che questi si trovasse a Piacenza a causa di un "suo disturbo di Vicenza". Per tale motivo, l'aveva più volte invitato a dimorare presso casa sua [a Tortona] fino a quando fossero terminati i suoi "disturbi", così che fosse più comodo rispetto a dove stava vivendo; tuttavia, non ebbe mai risposta dal Buso. Quindi, ha deciso di scrivergli ora [da Nancy] per avvertirlo di star bene, e per avere sue notizie; inoltre, gli scrive che da qualche giorno ha iniziato ad avvertire la voglia di "rispondere alle opposizioni" di Angelo Ingegneri [fu membro della stessa accademia del Manfredi: l'Accademia degli Innominati di Parma; conosciuto come "l'Innestato" o "il Negletto" (Lucia Denarosi, 'L'accademia degli Innominati di Parma: teorie letterarie e progetti di scrittura (1574-1608)', Firenze, Società Editrice Fiorentina, 2003, p. 405)] contro la sua tragedia (Muzio Manfredi, 'La Semiramis tragedia [...]', Bergamo, Ventura, 1593) [le critiche dell'Ingegneri a cui il Manfredi si riferisce sono da collocarsi nella vicenda dell'inaugurazione del 1585 del Teatro Olimpico di Vicenza: per tale occasione alcuni scrutinatori, tra cui l'Ingegneri, furono incaricati di scegliere l'opera da rappresentare; tra le tragedie candidate anche la 'Semiramis' del Manfredi. Le obiezioni dell'Ingegneri rimasero segrete e solo nel 1588 il Manfredi ne venne a conoscenza, iniziando a considerare il compagno accademico al pari di un traditore. Quando Muzio parla di risposta a tali critiche si riferisce a quel trattato di arte poetica inedito perché "respinto nel 1603 a Venezia sulle soglie della pubblicazione" (Denarosi, op. cit., p. 260), composto dal Manfredi in risposta alle critiche dell'Ingegneri] così che possa dare questa soddisfazione non solo a sé stesso, ma anche a Pietro Paolo Volpe [fu membro dell'Accademia Olimpica di Vicenza; a lui il Manfredi scrive sulla stessa questione nella lettera con incipit: "Hoggi, finalmente, per compiacervi, ho messo mano a rispondere alle oppositioni"], il quale lo ha pregato di farlo. [Si consideri che le lettere del Manfredi sono datate in modo fittizio, tali da poter essere disposte in modo consecutivo nel corso dell'anno 1591, e che i possibili riferimenti temporali ivi presenti potrebbero essere stati manipolati con accurata attenzione per far coincidere i tempi. In questa lettera, nello specifico, non ci sono elementi su cui poter ragionare circa una possibile datazione diversa da quella scritta dall'autore]. [Per completezza, si noti che l'Ingegneri non criticò solo la tragedia del Manfredi, ma anche altre due di altri due letterati: l' 'Alessio' tragedia inedita di Vincenzo Giusti; l 'Eraclea' di Livio Pagello (Livio Pagello, 'Heraclea: tragedia del conte Livio Pagello', a cura di Egle Grappiolo, Milano, Nuovi autori, 1988). Per tale motivo si rimanda anche a tutte le altre lettere che trattano di tale questione: all'Ingegneri con incipit: "Già quasi tre anni, trovandomi in Vicenza, mi capitarono alle mani"; a Livio Pagello: "Poiché Vostra Signoria che sa molto, non ha mai voluto"; a Vincenzo Giusti: "L'opere di Vostra Signoria e la medesima fortuna che ella"; a Erasmo di Valvasone: "Delle lettere, che homai due anni sono, scrissi a Vostra Signoria"; a Malatesta Porta: "A tempo ho letto hora il Dialogo di Vostra Signoria"; a Giulio Poiani: "Se Vostra Signoria intenderà, quando che sia, che io rispondo", dalla quale si scopre che fu proprio questi a far conoscere al Manfredi le critiche dell'Ingegneri. A Belisario Bulgarini: "Un'altra volta ho scritto di qua lungamente à Vostra Signoria"; a Marcantonio Martinengo: "Come che Vostra Signoria Illustrissima stimi assai, e forse troppo"].
URL
http://www.archilet.it/Lettera.aspx?IdLettera=15716
Nomi
  • [Mittente] Manfredi, Muzio
  • [Destinatario] Buso (Bosio), Girolamo

Data indicizzazione: 11 giugno 2024