Scheda risorsa
Sito web
Archilet
Tipo risorsa
Lettera
Autore
Manfredi, Muzio
Titolo
Lettera a granduca di Toscana Ferdinando de' Medici
Data
Nansì [Nancy, Francia], 17 giugno 1591
Descrizione
Muzio Manfredi scrive al granduca di Toscana Ferdinando [I] de' Medici: dichiara di aver sbagliato "a non fare riverenza" quando con la sua signora [la duchessa Dorotea di Lorena], zia di Ferdinando [Dorotea di Lorena è zia acquisita di Ferdinando de' Medici, in quanto sua moglie Cristina di Lorena è nipote diretta della prima] si trovò a Firenze [probabilmente nel marzo 1589, quando Dorotea scortò la nipote da Lione a Firenze per il matrimonio con Ferdinando I (Giuseppe Maria Mecatti, 'Storia cronologica della città di Firenze o siano Annali della Toscana che possono servire d'illustrazione [...]', 2 voll., Napoli, stamperia Simoniana, 1755, II, p. 773). A tale evento, il Manfredi accenna anche nella lettera con incipit: "Da gli affari di Vostra Signoria e da' miei, tanto poco". Inoltre, nella lettera con incipit: "Sappia Vostra Signoria che da otto mesi sono mi truovo qui", il Manfredi dichiara che entrò a servizio di Dorotea di Lorena proprio nel momento "delle nozze del Granduca" di Toscana Ferdinando I de' Medici con Cristina di Lorena]. Quindi, afferma di avergli fatto comunicare da [Ridolfo] Isolani conte [di Minerbio, territorio appartenente a Bologna; ambasciatore della famiglia de' Medici a Firenze (Caroline Murphy, 'Lavinia Fontana and Le Dame della Citta: understanding female artistic patronage in late sixteenth-century Bologna', «Renaissance Studies», X, 1996, pp. 190-208: 192, nota 6). A costui il Manfredi scrive nella lettera con incipit: "Mi fu detto (non mi ricorda dove, né da cui)", sulla medesima questione qui trattata] non solo questo suo "debito di umiltà", ma anche quanto avesse fatto a favore della sua casa [de' Medici] secondo i suoi ordini e quelli del granduca Francesco "di felice memoria" [dovrebbe trattarsi di Francesco I de' Medici, fratello di Ferdinando I, che era morto improvvisamente nel 1587] su quel negozio di cui sa. Ferdinando gli fece rispondere che l'avrebbe visto volentieri e che delle altre questioni avrebbe dovuto parlare con l'arcivescovo di Pisa [Carlo Antonio Dal Pozzo, fedele consigliere di Ferdinando I e prima anche di Francesco I de' Medici], dal quale Muzio effettivamente si recò: un "tanto affabile e cortese negoziatore e così buon conoscitor de gli uomini vivi da i dipinti", che con lui non volle dire nient'altro ed è deciso a non parlargli mai più, mentre continuerà a rimanere servitore di Ferdinando [I]. [Si noti che nella lettera già precedentemente citata inviata a Ridolfo Isolani, il Manfredi parla della "durezza dell'Arcivescovo di Pisa"]. [Si consideri che le lettere del Manfredi sono datate in modo fittizio, tali da poter essere disposte in modo consecutivo nel corso dell'anno 1591, e che i possibili riferimenti temporali ivi presenti potrebbero essere stati manipolati con accurata attenzione per far coincidere i tempi. In questa lettera, nello specifico, non ci sono elementi su cui poter ragionare circa una possibile datazione diversa da quella scritta dall'autore].
URL
http://www.archilet.it/Lettera.aspx?IdLettera=15684
Nomi
  • [Mittente] Manfredi, Muzio
  • [Destinatario] de' Medici, Ferdinando, granduca di Toscana

Data indicizzazione: 11 giugno 2024