Scheda risorsa
Sito web
Archilet
Tipo risorsa
Lettera
Autore
Manfredi, Muzio
Titolo
Lettera a avvocato Agostino Michele
Data
Nansì [Nancy, Francia], 2 giugno 1591
Descrizione
Muzio Manfredi scrive all'avvocato Agostino Michele [letterato veneziano e curatore delle lettere di Battista Guarini] dichiarando che quanto più pensa al torto da lui subito per non aver mai ricevuto quelle opere del monsignor di Guastalla [Bernardino Baldi, abate di Guastalla dal 1585 al 1609] che sono state stampate [a Venezia] [per capire quali siano le opere a cui si riferisce il Manfredi, ci viene in aiuto un'altra lettera inviata direttamente a Bernardino Baldi, con incipit: "Né à Vicenza, né à Tortona, né dove sono hora", in cui si fa riferimento sia alla 'Corona dell'anno' (Bernardino Baldi, 'La corona dell'anno [...]', Vicenza, Agostino dalla Noce, 1589), stampata però a Vicenza e non a Venezia come indicato nella lettera qui analizzata, sia ad altre due opere: le 'Egloghe miste' e la 'Favola di Leandro di Museo', entrambe pubblicate in: Bernardino Baldi, 'Versi e prose di monsignor Bernardino Baldi da Vrbino abbate di Guastalla [...]', Venezia, Francesco de' Franceschi senese, 1590. Inoltre, sulla questione del mancato invio delle opere al Manfredi si vedano anche le lettere con incipit: "Il vostro cugino, che andò a Venetia, e promise di portarmi" indirizzata a Pompilio Basso, e "Vi priego quanto io posso, che mi diciate se mai in Venetia" destinata ad Agostino dalla Noce], tanto più si infiamma di sdegno, di ira e di brama di vederle. L'ira è rivolta contro la sorte, a causa della quale ha dovuto allontanarsi tanto dal Michele [infatti, Muzio si trova a Nancy in Francia, dove soggiornò dal dicembre 1590 in seguito al trasferimento della sua signora, la duchessa Dorotea di Lorena]; lo sdegno è contro Agostino Michele stesso, il quale avrebbe dovuto sforzarsi e provare a inviargliele anche se lui si trovasse agli "antipodi"; la brama è data dalla perfezione delle opere e dalla grandezza della dottrina dell'autore. Inoltre, dichiara che se continuerà a vivere, prima o poi le otterrà [dalla lettera indirizzata a Bernardino Baldi, già citata, datata 23 novembre 1591 si desume che il Manfredi ottenne solo una delle tre opere. Sempre a Bernardino Baldi è indirizzata la lettera contenuta in 'Cento lettere scritte da Mutio Manfredi, il Fermo academico innominato [...] Novamente date in luce. Tutte in un soggetto [...]', Pavia, Viano, 1594, p. 16; da questa, datata 20 luglio 1593, si apprende che il Manfredi non ricevette mai le altre opere desiderate]. E sebbene non riesca a vendicarsi in alcun modo del Michele dal momento che lo ama tanto, tuttavia penserà a trovare un modo per farlo [di un possibile dispetto contro il Michele si parla nella lettera con incipit: "Hora, che io sono adirato col Signor Agostino Michele, per non havermi"], a meno che questi non trovi il modo di inviargli le opere desiderate. [Si consideri che le lettere del Manfredi sono datate in modo fittizio, tali da poter essere disposte in modo consecutivo nel corso dell'anno 1591, e che i possibili riferimenti temporali ivi presenti potrebbero essere stati manipolati con accurata attenzione per far coincidere i tempi. In questa lettera, nello specifico, non ci sono elementi su cui poter ragionare circa una possibile datazione diversa da quella scritta dall'autore].
URL
http://www.archilet.it/Lettera.aspx?IdLettera=15669
Nomi
  • [Mittente] Manfredi, Muzio
  • [Destinatario] Michele, Agostino, avvocato

Data indicizzazione: 11 giugno 2024