Scheda risorsa
Sito web
Archilet
Tipo risorsa
Lettera
Autore
Manfredi, Muzio
Titolo
Lettera a Ascanio Moro (de' Mori) da Ceno
Data
Nansì [Nancy, Francia], 27 maggio 1591
Descrizione
Muzio Manfredi scrive ad Ascanio Moro (de' Mori) da Ceno [drappier maggiore del duca di Mantova, Vincenzo I Gonzaga (Michaela Sermidi, 'Le collezioni Gonzaga. il carteggio tra Venezia e Mantova, 1588-1612', Cinisello Balsamo, Silvana, 2003, pp. 94-95)] affermando che il suo desiderio di averlo per "conservo" si sarebbe realizzato nel suo voler "partire d'Italia", se il duca di Mantova [Vincenzo I Gonzaga] gli avesse fatto una proposta accettabile quando lo invitò alla sua servitù tramite le lettere di [Anteo] Cizzuoli [anch'egli uomo al servizio di Vincenzo I Gonzaga; a tal proposito, si consideri la lettera destinata proprio al Cizzuoli, con incipit: "Alla lettera, che io hebbi di Vostra Signoria in Tortona"; da essa si desume che il Manfredi, poco prima di partire per Nancy in Francia nel dicembre 1590 a causa del trasferimento della sua signora, la duchessa Dorotea di Lorena, ricevette la proposta da parte di Vincenzo I Gonzaga di entrare al suo servizio; tuttavia, egli rifiutò in quanto si sarebbe trattato di una proposta arrivata appositamente tardi e troppo debole]. Afferma poi che è comunque "bene appoggiato" [presso Dorotea], e seppur sia in un "mal paese" [a Nancy, in Francia; l'affermazione è da leggere alla luce del fatto che Nancy fu sistemazione sempre poco apprezzata dal Manfredi], non ci starà né per sempre né per molto tempo. Inoltre, dato che [il duca di Mantova] chiese anche il suo "poema dramatico boscareccio" [Muzio Manfredi, 'La Semiramis boscareccia [...]', Bergamo, Ventura, 1593)] [da una lettera indirizzata al Gonzaga, datata 6 luglio 1593, e contenuta in 'Cento lettere scritte da Mutio Manfredi, il Fermo academico innominato [...] Novamente date in luce. Tutte in un soggetto [...]', Pavia, Viano, 1594, p. 101, si scopre che le richieste dell'opera da parte del duca furono fatte sempre tramite Anteo Cizzuoli], ora il Manfredi chiede al suo destinatario che gli riferisca che provvederà a inviarglielo non appena avrà occasione [si rimanda a un'altra lettera a Vincenzo Gonzaga con incipit: "Prima di hora non ho avuto messo da fidarmi per mandar"; da essa si desume che il Manfredi gli inviò la sua 'Semiramis boscareccia' tramite don Matteo dalla Porta]: l'opera è già stata copiata di sua mano, e vorrebbe che [il duca] fosse fra i primi a leggerla, così che gli dia il suo parere. [Si consideri che le lettere del Manfredi sono datate in modo fittizio, tali da poter essere disposte in modo consecutivo nel corso dell'anno 1591, e che i possibili riferimenti temporali ivi presenti potrebbero essere stati manipolati con accurata attenzione per far coincidere i tempi. In questa lettera, nello specifico, non ci sono elementi su cui poter ragionare circa una possibile datazione diversa da quella scritta dall'autore]. [Per completezza, si noti che dalla prima lettera al Gonzaga già citata si apprende che il Manfredi non ricevette mai risposta dal suo destinatario circa la ricezione dell'opera, nonostante le numerose lettere inviate alla corte di Mantova. Tutto ciò comportò un susseguirsi di azioni e reazioni: il Manfredi risentito del comportamento di Vincenzo Gonzaga diede alle stampe la sua 'Semiramis Boscareccia' nel 1593 con dedica al duca di Parma Ranuccio I Farnese; nella lettera dedicatoria a lui destinata il Manfredi spiegò tutta la vicenda dell'opera, ipotizzando che il silenzio creato dal Duca di Mantova fosse per mera discrezione, onde evitare di dare un giudizio negativo sull'opera, che fosse o personale o influenzato dai letterati della sua corte; Vincenzo Gonzaga a sua volta si risentì di tutto ciò, e il Manfredi tornò a dimostrargli la sua devozione].
URL
http://www.archilet.it/Lettera.aspx?IdLettera=15663
Nomi
  • [Mittente] Manfredi, Muzio
  • [Destinatario] Moro (de' Mori) da Ceno, Ascanio

Data indicizzazione: 11 giugno 2024