Scheda risorsa
Sito web
Archilet
Tipo risorsa
Lettera
Autore
Manfredi, Muzio
Titolo
Lettera a Girolamo Catena
Data
Nansì [Nancy, Francia], 4 febbraio 1591
Descrizione
Muzio Manfredi scrive a Girolamo Catena [letterato e membro dell'Accademia degli Affidati di Pavia, forse anche membro della stessa accademia del Manfredi: l'Accademia degli Innominati di Parma; seppur non si sia certi della sua adesione a quest'ultima, sicuri sono gli abituali contatti di consulenza letteraria che ebbe con alcuni Innominati (Lucia Denarosi, 'L'accademia degli Innominati di Parma: teorie letterarie e progetti di scrittura (1574-1608)', Firenze, Società Editrice Fiorentina, 2003, pp. 404-405)] affermando il suo desiderio di veder esaudite quelle promesse di libri fattegli, soprattutto quando si tratta di opere nuove e che trattino "dell'arte poetica", e quindi desiderandone il dono: egli ha ben in mente un'opera specifica che desidera avere, ossia la 'Poetica' dello stesso Catena [non si trovano maggiori informazioni, quindi congetturalmente inedita] la quale, secondo una lettera inviata dal Catena a Muzio a Venezia tre anni prima [ossia nel 1588; data confermata anche dalla lettera con incipit: "Mi ricorda, che trovandomi in Vinegia l'anno 1588. Et un giorno", nella quale il Manfredi dichiara esplicitamente che nel 1588 fu a Venezia], avrebbe dovuto essere stampata con il successivo invio di una copia allo stesso Manfredi. Tuttavia, egli afferma di non aver mai visto l'opera, e chiede così al suo destinatario di inviargliela nel caso in cui essa sia stata effettivamente stampata: infatti, se fino a quel momento aveva avuto solo il desiderio di riceverla, ora ne ha il bisogno, ma il motivo Catena lo scoprirà più avanti [il riferimento è molto probabilmente a quel trattato di arte poetica inedito perché "respinto nel 1603 a Venezia sulle soglie della pubblicazione" (Denarosi, op. cit., p. 260), composto dal Manfredi in risposta alle critiche di Angelo Ingegneri contro la sua 'Semiramis tragedia' (Muzio Manfredi, 'La Semiramis tragedia [...]', Bergamo, Ventura, 1593). Per maggiori informazioni sulla vicenda dell'Ingegneri, si rimanda a tutte le lettere che trattano della questione: ad Angelo Ingegneri: "Già quasi tre anni, trovandomi in Vicenza, mi capitarono alle mani"; a Livio Pagello: "Poiché Vostra Signoria che sa molto, non ha mai voluto"; a Vincenzo Giusti: "L'opere di Vostra Signoria e la medesima fortuna che ella"; a Erasmo di Valvasone: "Delle lettere, che homai due anni sono, scrissi a Vostra Signoria"; a Girolamo Buso: "Essendo io ancora io Tortona, ma verso la mia partenza"; a Pietro Paolo Volpe: "Hoggi, finalmente, per compiacervi, ho messo mano a rispondere alle oppositioni"; a Malatesta Porta: "A tempo ho letto hora il Dialogo di Vostra Signoria"; a Belisario Bulgarini: "Un'altra volta ho scritto di qua lungamente a Vostra Signoria"; a Marcantonio Martinengo: "Come che Vostra Signoria Illustrissima stimi assai, e forse troppo"]. [Si consideri che le lettere del Manfredi sono datate in modo fittizio, tali da poter essere disposte in modo consecutivo nel corso dell'anno 1591, e che i possibili riferimenti temporali ivi presenti potrebbero essere stati manipolati con accurata attenzione per far coincidere i tempi. In questa lettera, nello specifico, non ci sono elementi su cui poter ragionare circa una possibile datazione diversa da quella scritta dall'autore].
URL
http://www.archilet.it/Lettera.aspx?IdLettera=15551
Nomi
  • [Mittente] Manfredi, Muzio
  • [Destinatario] Catena, Girolamo

Data indicizzazione: 11 giugno 2024