Scheda risorsa
Sito web
Archilet
Tipo risorsa
Lettera
Autore
Manfredi, Muzio
Titolo
Lettera a Erasmo di Valvasone (da Valvason)
Data
Nansì [Nancy, Francia], 31 gennaio 1591
Descrizione
Muzio Manfredi scrive a Erasmo di Valvasone (da Valvason) di non aver mai ricevuto risposta a quelle lettere che gli aveva scritto da Vicenza ormai due anni prima [il Manfredi fa quindi riferimento all'anno 1589; si noti che anche nella lettera con incipit: "Vegga Vostra Signoria se io fui disgratiato quei quattro mesi", Muzio afferma di esservi stato "quattro mesi, ò poco più [...] l'altr'anno", affermazione che ci porta a pensare che vi si trovò "nell'anno prima dell'anno passato", cioè nel 1589] inerenti il giudizio di Angelo Ingegneri [fu membro della stessa accademia del Manfredi: l'Accademia degli Innominati di Parma; conosciuto come "l'Innestato" o "il Negletto" (Lucia Denarosi, 'L'accademia degli Innominati di Parma: teorie letterarie e progetti di scrittura (1574-1608)', Firenze, Società Editrice Fiorentina, 2003, p. 405)] scritto contro la tragedia 'Alessio' [la tragedia è inedita; il giudizio dell'Ingegneri è visibile nel manoscritto conservato alla Biblioteca Vaticana ms. Vat. Lat. 8745, 2r-11r (Stefano Mazzoni, 'L'Olimpico di Vicenza: un teatro e la sua perpetua memoria', Firenze, Le Lettere, 1998, p. 170 nota 67)] di Vincenzo Giusti [notaio e letterato originario di Udine]. [Le critiche dell'Ingegneri a cui il Manfredi si riferisce sono da collegare all'inaugurazione del 1585 del Teatro Olimpico di Vicenza; per tale occasione alcuni scrutinatori, tra cui l'Ingegneri, furono incaricati di scegliere l'opera da rappresentare, tra le tragedie candidate e da lui criticate: l''Alessio' del Giusti inedita, la 'Semiramis Tragedia' del Manfredi (Muzio Manfredi, 'La Semiramis tragedia [...]', Bergamo, Ventura, 1593), e l''Eraclea' di Livio Pagello (Livio Pagello, 'Heraclea: tragedia del conte Livio Pagello', a cura di Egle Grappiolo, Milano, Nuovi autori, 1988). Sempre nel manoscritto conservato alla Biblioteca Vaticana ms. Vat. Lat. 8745, cc. 12r-28r si rintraccia il giudizio sull' 'Eraclea' del Pagello. Inoltre, sulla questione più nello specifico, si vedano sia la lettera del Manfredi indirizzata direttamente all'Ingegneri con incipit: "Già quasi tre anni, trovandomi in Vicenza, mi capitarono alle mani"; sia la lettera con incipit: "Poiché Vostra Signoria che sa molto, non ha mai voluto" indirizzata a Livio Pagello; sia la lettera: "L'opere di Vostra Signoria e la medesima fortuna che ella", indirizzata a Vincenzo Giusti. Da quest'ultima si desume che il Manfredi nelle lettere inviate ad Erasmo di Valvasone da Vicenza aveva invitato il Giusti a rispondere alle critiche dell'Ingegneri, suggerendogli anche delle opposizioni da fare]. Quindi il Manfredi, ricordando che queste sue lettere furono affidate ad una persona "fedele e amica" [non identificabile], congettura che siano le lettere di risposta di Erasmo di Valvasone ad essere andate "perdute"; termine, quest'ultimo che innesca il paragone con Manfredi stesso, il quale [a Nancy, in Francia, dove soggiornò dal dicembre 1590 dopo il trasferimento della sua signora, la duchessa Dorotea di Lorena] si sente per l'appunto perduto. Infine, invita il suo destinatario a rinviargli quelle lettere se già le aveva scritte, o a rispondergli ora dal momento che è importante che il Giusti risponda [alle critiche dell'Ingegneri]. [Si consideri che le lettere del Manfredi sono datate in modo fittizio, tali da poter essere disposte in modo consecutivo nel corso dell'anno 1591, e che i possibili riferimenti temporali ivi presenti potrebbero essere stati manipolati con accurata attenzione per far coincidere i tempi. In questa lettera, nello specifico, non ci sono elementi su cui poter ragionare circa una possibile datazione diversa da quella scritta dall'autore]. [Per completezza, si rimanda anche ad altre lettere, nelle quali il Manfredi parla specificamente delle critiche mosse contro la sua tragedia, e della risposta all'Ingegneri; a Girolamo Buso: "Essendo io ancora io Tortona, ma verso la mia partenza"; a Pietro Paolo Volpe: "Hoggi, finalmente, per compiacervi, ho messo mano a rispondere alle oppositioni"; a Malatesta Porta: "A tempo ho letto hora il Dialogo di Vostra Signoria"; a Giulio Poiani: "Se Vostra Signoria intenderà, quando che sia, che io rispondo", dalla quale si scopre che fu proprio questi a far conoscere al Manfredi le critiche dell'Ingegneri. A Belisario Bulgarini: "Un'altra volta ho scritto di qua lungamente a Vostra Signoria"; a Marcantonio Martinengo: "Come che Vostra Signoria Illustrissima stimi assai, e forse troppo"].
URL
http://www.archilet.it/Lettera.aspx?IdLettera=15547
Nomi
  • [Mittente] Manfredi, Muzio
  • [Destinatario] di Valvasone (da Valvason), Erasmo

Data indicizzazione: 11 giugno 2024