Scheda risorsa
Sito web
Archilet
Tipo risorsa
Lettera
Autore
Manfredi, Muzio
Titolo
Lettera a Gabriello (Gabriele) Bombace) Bambasi (Bombasi
Data
Nansì [Nancy, Francia], 19 gennaio 1591
Descrizione
Muzio Manfredi scrive a Gabriello (Gabriele) Bambasi (Bombasi, Bombace) [fu membro della stessa accademia del Manfredi: l'Accademia degli Innominati di Parma; conosciuto come "l'Incantato" (Lucia Denarosi, 'L'accademia degli Innominati di Parma: teorie letterarie e progetti di scrittura (1574-1608)', Firenze, Società Editrice Fiorentina, 2003, p. 404)] chiedendogli perché non abbia intenzione di stampare le sue due tragedie 'Alidoro' [di cui è stato pubblicato solo il resoconto di una rappresentazione in: Gabriele Bombace, 'Il successo dell'Alidoro, tragedia rappresentata in Reggio alla sereniss. Regina Barbara d'Austria Duchessa di Ferrara', Reggio, Bartoli, 1568] e 'Lucrezia' [inedita, conosciuta anche come 'Lucrezia Romana'; il Manfredi chiede nuovamente della stampa della 'Lucrezia' anche in un'altra lettera datata 2 luglio 1593, e contenuta in: Muzio Manfredi, 'Cento lettere scritte da Mutio Manfredi, il Fermo academico innominato [...] Novamente date in luce. Tutte in un soggetto [...]', Pavia, Viano, 1594, p. 46], dato che anche il conte [di Montechiarugolo] Pomponio Torelli (Torello) [anche lui membro dell'Accademia degli Innominati di Parma, conosciuto come "il Perduto" (Denarosi, op. cit., p. 407)] ha stampato la sua tragedia 'Merope' (Pomponio Torelli, 'La Merope tragedia del conte Pomponio Torello [...]', Parma, Viotto, 1589) [di cui il Manfredi parla nella lettera con incipit: "Non prima che hora ho potuto ringratiar Vostra Signoria come affettuosamente"]. Quindi, Muzio continua affermando che sia il Torelli, sia lo stesso Bambasi, sia [Eugenio] Visdomini [fu fondatore e segretario "perpetuo" dell'Accademia degli Innominati di Parma; conosciuto come "il Roco" (Denarosi, op. cit., pp. 15, 36, 407)] si trovano a Parma e appartengono tutti e tre all'Accademia degli Innominati: se [il Bambasi e il Visdomini] stampassero le loro tragedie, come ha fatto il Torelli, il mondo vedrebbe che l'Accademia a cui appartengono non produce singoli frutti come un albero poco vigoroso, bensì molti frutti come un albero molto fecondo; così, lo splendore di ognuno di loro si rifletterebbe anche in tutti gli altri [Accademici Innominati], i quali diverrebbero illustri; infine, afferma che [il Torelli, il Bambasi e il Visdomini] insieme diverrebbero un solo "glorioso Apollo", divinità che ha donato loro il suo valore [poetico]. [Per l'interpretazione della lettera, si tenga presente che dopo la pubblicazione della 'Merope' del Torelli, Manfredi preso da entusiasmo sollecita i suoi compagni Innominati a pubblicare le loro tragedie, cercando così un modo per poter superare l'incompiutezza del genere tragico (Denarosi, op. cit., p. 256); a questo proposito, a questa lettera possono esserne accostate altre due, per l'appunto relative ad altrettanti inviti del Manfredi alla pubblicazione di tragedie di altri Innominati: al qui citato Eugenio Visdomini con incipit: "Hora che il Signor Conte Pomponio Torelli vi ha fatta la strada"; e ad Antonio Scutellari con incipit: "Con la medesima comodità, che io scrivo hora a voi"]. [Si consideri che le lettere del Manfredi sono datate in modo fittizio, tali da poter essere disposte in modo consecutivo nel corso dell'anno 1591, e che i possibili riferimenti temporali ivi presenti potrebbero essere stati manipolati con accurata attenzione per far coincidere i tempi. In questa lettera, nello specifico, non ci sono elementi su cui poter ragionare circa una possibile datazione diversa da quella scritta dall'autore].
URL
http://www.archilet.it/Lettera.aspx?IdLettera=15535
Nomi
  • [Mittente] Manfredi, Muzio
  • [Destinatario] Bambasi (Bombasi, Bombace), Gabriello (Gabriele)

Data indicizzazione: 11 giugno 2024