Scheda risorsa
Sito web
Archilet
Tipo risorsa
Lettera
Autore
Manfredi, Muzio
Titolo
Lettera a Barbara Torelli Benedetti
Data
Nansì [Nancy, Francia], 11 gennaio 1591
Descrizione
Muzio Manfredi scrive a Barbara Torelli Benedetti [cugina del più famoso letterato Pomponio Torelli, membro dell'accademia frequentata anche dal Manfredi, l'Accademia degli Innominati di Parma; a questa la Torelli non sembra essere formalmente iscritta, tuttavia ebbe comunque rapporti con alcuni degli appartenenti all'accademia, tra cui il Manfredi, partecipando a discussioni poetiche], affermando che la pastorale della Torelli intitolata 'Partenia' [rimasta inedita; inoltre, tale opera era stata sottoposta più volte dal Manfredi al duca di Guastalla Ferrante II Gonzaga con lo scopo di rappresentarla durante le sue nozze con Vittoria Doria nell'aprile 1587: proposta non accolta, anche per l'allontanamento obbligato del Manfredi dalla corte di Ferrante (Lucia Denarosi, 'Il principe e il letterato: due carteggi inediti di Muzio Manfredi', «Studi Italiani», IX, 1997, pp. 151-176: 158)] fu composta inizialmente senza il coro, come ben si addice alla forma poetica delle pastorali, le quali contengono azioni private, esattamente come il genere della commedia [si noti che nel manoscritto superstite la Torelli definisce la sua opera "favola boschereccia", tuttavia il Manfredi la definisce pastorale, attento teorizzatore della distinzione tra i due generi quale era (Laura Riccò, 'Ben mille pastorali: l'itinerario dell'Ingegneri da Tasso a Guarini e oltre', Roma, Bulzoni, 2004, p. 329). Infatti, secondo il Manfredi tra il più alto dei generi la tragedia, e il più basso la commedia, stavano nel mezzo due generi intermedi; la boschereccia: tragedia a lieto fine con semidei ed eroi silvestri ambientata in una selva; e la pastorale: narrazione di stile pedestre con ninfe e pastori in un paesaggio arcadico (Lucia Denarosi, 'L'accademia degli Innominati di Parma: teorie letterarie e progetti di scrittura (1574-1608)', Firenze, Società Editrice Fiorentina, 2003, p. 300); alla luce di questa distinzione, secondo il Manfredi la boschereccia essendo più vicina alla tragedia poteva avere l'elemento corale, al contrario la pastorale più vicina alla commedia doveva essere priva di cori]. Quindi, il Manfredi scrive che non capisce il motivo per il quale Barbara Torelli Benedetti voglia ora aggiungere la parte corale, in quanto farebbe molta fatica ad aggiungere quattro canzoni, con il solo risultato di accrescere il coro, ma di scemare il decoro [l'invito del Manfredi a non aggiungere i cori fu seguito dalla Torelli come si apprende dal manoscritto pervenutoci che, infatti, non contiene parti corali (Riccò, 'Ben mille pastorali', cit., p. 329)]; inoltre, sottolinea di aver utilizzato appositamente il termine "scemare" piuttosto che "levare" per non condannare quei poeti che invece utilizzano nelle loro opere anche il coro: un uso sostenuto dal desiderio degli autori, ma non di certo dalla ragione o da "buona autorità" [probabile che il Manfredi con velate parole si riferisca ad un altro Innominato di Parma: Angelo Ingegneri, autore che invece utilizzava "costruitissimi cori" (Riccò, 'Ben mille pastorali', cit., p. 329)]. [Si consideri che le lettere del Manfredi sono datate in modo fittizio, tali da poter essere disposte in modo consecutivo nel corso dell'anno 1591, e che i possibili riferimenti temporali ivi presenti potrebbero essere stati manipolati con accurata attenzione per far coincidere i tempi. In questa lettera, nello specifico, non ci sono elementi su cui poter ragionare circa una possibile datazione diversa da quella scritta dall'autore].
URL
http://www.archilet.it/Lettera.aspx?IdLettera=15527
Nomi
  • [Mittente] Manfredi, Muzio
  • [Destinatario] Torelli Benedetti, Barbara

Data indicizzazione: 11 giugno 2024