Scheda risorsa
- Sito web
- Archilet
- Tipo risorsa
- Lettera
- Autore
- Passerini, Pietro Francesco
- Titolo
- Lettera a Angelico Aprosio
- Data
- Piacenza, 15 luglio 1662
- Descrizione
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Come già comunicava in una precedente lettera che ritiene dunque essere andata perduta, Giovanni Antonio Robillo è di Avellino, ma “allevato quasi sempre in Roma, e poi in Piacenza”, dove fu segretario del defunto vescovo [Alessandro] Scappi, come ora lo è del marchese Francesco Serafini, mastro di campo generale e castellano di Piacenza. Robillo è “ottimo poeta italiano, et anche latino, di grand’ingegno, e non ha pari nel suo proprio ufficio di segretario nel saper ben scriver lettere”. Aprosio può ora davvero aspettare il ritratto di Passerini, perché finalmente il pittore gli ha confermato che glielo consegnerà quanto prima. Immediatamente lo manderà a Genova, per il tramite di [Orazio] Nespoli oppure “del signor dottore Forni”. Si rallegra infinitamente per il “compimento dell’Aprosiana sì numerosa, e sì bella”. Anche la sua raccolta, del resto, già supera i tremila pezzi, “quasi tutti legali ed in foglio”, e già gli è costata “più di mille doppie”. Se ancora non l’ha, procuri di avere di [Ippolito] Grassetti, 'Anatome necis proditoriae', Lione, [Coral, 1660], in folio, “che ci vedrà molte belle cose” e varie lodi di Passerini. Già ha dato ordine a Bologna di spedirgli “il padre Pasqualigo ultimamente stampato in Lione [Zaccaria Pasqualigo, 'De sacrificio novae legis quaestiones theologicae morales iuridicae', Lione, Huguetan e Ravaud, 1662]”, perché vuole vedere, dove tratta "de pollutione ecclesiae", se e come parla di lui, con l’intenzione di ricambiarlo poi, nel bene e nel male, in pari misura. Le altre opere di Pasqualigo già le ha tutte, anche quella che manca ad Aprosio [non meglio specificata], che pure “non è da sprezzare”. Ha avuto lettere anche per [Giulio] Platoni da Antonio Muscettola, che già dovrebbe aver ricevuto le risposte e sua, e di Platoni, e che “veramente è cavagliere compitissimo a meraviglia”. [Paolo] Malaraggia è “occupato anch’egli in fabricar allegationi in iure, e si porta in tutto benissimo”. Crede che presto anche lui scriverà ad Aprosio. Si dispiace per l’indisposizione che apprende averlo colpito; anch’egli, comunque, è ormai “fra quelli, quorum vita morbus est”, poiché, pur avendo solo 51 anni, è ormai “senza denti in bocca”.
- URL
- http://www.archilet.it/Lettera.aspx?IdLettera=1449
- Nomi
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- [Mittente] Passerini, Pietro Francesco
- [Destinatario] Aprosio, Angelico
Data indicizzazione: 11 giugno 2024