Scheda risorsa
Sito web
Archilet
Tipo risorsa
Lettera
Autore
Leti, Gregorio
Titolo
Lettera a [Emanuele] [Tesauro]
Data
[Ginevra], 1670
Descrizione
Gregorio Leti scrive a Emanuele Tesauro [Emanuele Filiberto Panealbo nell’indicazione della missiva, ma identificabile con Tesauro grazie al contesto e all’indice dei destinatari] continuando una sua precedente missiva [incipit "Sarei inconsolabile per sempre, se Vostra Signoria Illustrissima si persuadesse né pur per un momento"]. Racconta dell’infermità del signor [Bartolomeo] Zavatta [stampatore torinese], che si trovava a Ginevra assistito da Leti e da sua moglie [in una camera dell’Osteria della Croce Verde]: il male si era aggravato e Leti aveva invitato Zavatta a “pensare a casi suoi” e a fare testamento. Zavatta aveva replicato di averlo già fatto a Torino, ma di voler affidare 134 “doppie di Spagna” che si trovavano in valigia al Leti [per farli arrivare ai suoi cari]. La richiesta di “poter avere un Prete per confessarsi” non può essere eseguita sia per il divieto, vigente a Ginevra, di amministrare sacramenti cattolici entro i confini della città, sia per le ostilità dei ginevrini contro i torinesi. Leti, dopo aver vietato che alcuna persona si avvicinasse alla stanza dello Zavatta, per evitare che “qualche prete, che pur troppo spesso ce ne sono in Città, non venisse a vederlo sotto abito di Secolare straniere di Paese remoto”, ottenuta carta bianca dal consiglio della città per intercessione del “Signor Primo Sindaco Giacob Dupan” [Jacob Du Pan], pensò di far portare il letto di Zavatta “da otto Huomini”, “Matarazzo, Lenzuolo, Coperte e Coscino, tutto posto sopra alcune sbarre”, fuori città in ricerca di un prete che potesse confessarlo. Il sesto giorno dal principio della sua malattia Zavatta attraversò in questo modo il “Ponte d’Arva, appena discosto dalla Città 300 passi” e ricevette il sacramento da un curato presso la “Casetta delle Guardie di Sua Altezza Reale”. Nei giorni successivi Zavatta ha mostrato un progressivo miglioramento, e nel momento in cui Leti sta scrivendo egli si trova “esente da febre, o ben poca, ma molto debole ancora, dovendosi considerare che un Huomo di 60 anni, non può così facilmente rimettersi da una così grave infermità”. Leti conclude dicendo che allega alla lettera una missiva di Zavatta alla moglie. [La data della lettera può essere congetturata in base alla menzione di Jacob Du Pan come sindaco di Ginevra, carica che tenne, nell’arco di anni in cui si ha notizia di uno scambio epistolare tra Tesauro e Leti, nel 1670. Non si conoscono manoscritti della lettera, quindi non è da escludersi che ci si trovi di fronte a un falso del Leti].
URL
http://www.archilet.it/Lettera.aspx?IdLettera=13385
Nomi
  • [Mittente] Leti, Gregorio
  • [Destinatario] [Tesauro], [Emanuele]

Data indicizzazione: 11 giugno 2024