Scheda risorsa
Sito web
Archilet
Tipo risorsa
Lettera
Autore
Tesauro, Emanuele
Titolo
Lettera a [Giambattista] [Buschetti]
Data
Ivrea, 9 febbraio 1642
Descrizione
Emanuele Tesauro scrive [a Giambattista Buschetti] in risposta alla lettera del 2/1/1642, ricevuta da don Silvio [di Savoia, “figlio naturale di Carlo Emanuele I, Governatore di Ivrea dal 1640”, dalla nota della Doglio, nell’edizione citata nel campo Fonte, p. 133], ricambiando gli auguri di nuovo anno. Concorda con il suo destinatario sul fatto che le “penne forestiere” hanno trattato male finora la casa Savoia, e ricorda “il Gualdi [Galeazzo Gualdo Priorato], il Malvezzi [Virgilio], i Mercuri francesi [gli annali 'Le Mercure françois', usciti tra il 1611 e il 1648] e l’abbate Vasquez [don Alonso Vasquez, abate di Santa Anastasia]”. Non nutre molte speranze nel volume che Valeriano Castiglione sta per stampare, mentre sarebbe felice se [Pier Giovanni] Capriata “volesse veramente vindicar la verità con la sua storia” [si tratta della seconda parte della 'Historia' (prima parte: 1625, ampliata: 1638), che arriverà a coprire gli anni 1634-1644 e sarà pubblicata solo nel 1649], anche se la penna migliore sarebbe quella del Buschetti, “perché meglio di chiunque altro può saper le cose e sa scriverle”. Il Capriata, infatti, “ricerca le memorie ancor dalla parte contraria” [dei francesi], rischiando di fare la fine del Gualdi: che “il soldo” lo faccia “cantare a suo modo”. Tesauro invita a non preoccuparsi della parzialità di un suddito dei Savoia: è compito di ognuno impegnarsi, con le armi come con le penne, a difendere la memoria del proprio signore [fa riferimento alla Guerra civile piemontese e alla campagna di Tommaso di Savoia contro Cristina di Francia, sostenuta dai francesi], soprattutto se è stato testimone diretto dei fatti narrati. Lui stesso si è impegnato a “opporre alle calunnie straniere la verità delle azioni militari del serenissimo principe Tomaso”, non scrivendo una storia, “perché non [ha] più gioventù né talento”, ma limitandosi a illustrare i “campeggiamenti di detta Altezza” come “semplice relazione o diario, conforme alle memorie che S.A. si degna somministrar[glie]ne e alla cognizione che ancor [egli] come tutti gli altri ne [può] avere”. Il volume che “si finisce adesso di stampare” tratta dell’assedio di Torino del 1640 [il secondo volume dei 'Campeggiamenti del Piemonte', privo di indicazioni tipografiche, uscito forse lo stesso anno; il primo volume era uscito a Ivrea l’anno precedente]: sarebbe stato meglio che fosse uscito prima, come apologia pubblica delle azioni militari di Tommaso di Savoia, ma il “serenissimo Principe Cardinale” [Maurizio di Savoia] ha trattenuto l’originale [manoscritto] per un anno [forse per far preparare le incisioni con cui illustrare il volume]. Ricorda che ha cominciato il detto volume “per le continue instanze che ne faceva il buon Cardinale Infante [Ferdinando d’Asburgo, a capo dell’esercito imperiale e alleato di Tommaso di Savoia] e altri”, in risposta alle “sinistre dicerie” degli “adulatori del Leganes” [“Diego Felipe [Felipez de] Guzman, marchese di Leganes, presidente del consiglio di Fiandra, capitano generale dell’artiglieria di Spagna”, nota la Doglio nel luogo già ricordato, in un primo momento anch’esso alleato del principe Tommaso]. Il Capriata stesso ne ha richiesto una copia e gli sarà fornita dopo che la prima sarà mandata al “Cardinale Infante”, a cui il volume è dedicato. Conclude prevedendo che la sua cronaca attirerà l’odio di molti, ma si dichiara sereno per aver compiuto un lavoro in nome della verità e in obbedienza ai suoi signori.
URL
http://www.archilet.it/Lettera.aspx?IdLettera=13363
Nomi
  • [Mittente] Tesauro, Emanuele
  • [Destinatario] [Buschetti], [Giambattista]

Data indicizzazione: 11 giugno 2024