Scheda risorsa
Sito web
Archilet
Tipo risorsa
Lettera
Autore
Tesauro, Emanuele
Titolo
Lettera a [Domenico] [Coardo]
Data
Bruxelles, 24 gennaio 1639
Descrizione
Emanuele Tesauro scrive [a Domenico Coardo o Coardi, “originario d’Asti, […] paggio del principe Tommaso” di Savoia, come informa Gaudenzio Claretta, ‘Storia della reggenza di Cristina di Francia duchessa di Savoia, con annotazioni e documenti inediti’, parte seconda, Torino, Stabilimento Civelli, 1869, p. 595, che era in quel tempo alla corte di Madrid, al seguito della principessa Maria di Borbone Soissons, moglie del principe Tommaso] per confermare “l’effetto delle commissioni impost[egli]” [si tratta di un matrimonio per cui Coardo aveva interceduto presso la principessa Maria e che Tesauro si era assunto l’impegno di proporre al principe Tommaso]: sia Sua Altezza [il principe Tommaso] sia Pascal [personaggio non ben identificato che sarebbe stato al seguito di Tommaso di Savoia, secondo la congettura di Zanardi, per cui v. contributo citato nel campo Fonte, p. 57, nota 1; forse lo stesso “Pascale, capitan della guardia del principe” ricordato da Emanuele Tesauro, ‘Campeggiamenti del Serenissimo Principe Tommaso di Savoia’, Torino, Zapatta, 1674, p. 78] si sono impegnati a scrivere a Madrid per comunicare l’esito positivo. Si dimostra poi perplesso, e insieme a lui Sua Altezza [il principe Tommaso], della postilla di una precedente missiva di [Coardo] [perduta], che parlava di come la “principessa [Maria] si stimi poco soddisfatta di N.” [dietro alla sigla si nasconde forse lo stesso Tesauro, come congettura Zanardi nel contributo già ricordato, p. 60, nota 18]. Tesauro spiega che “questa zizania contro N. cominciò a seminarsi a Milano” [probabilmente nel 1635, quando egli lasciò Torino per raggiungere la principessa proprio in quella città] ed è continuata a Madrid a opera degli intrighi dei cortigiani, invidiosi della “sollecitudine e impazienza nel servigio de’ padroni” di N., che per essi “ha impiegato, e impiega, lingua, penna, pensieri, e quanti spiriti ha nel capo e nel core”. Un “personaggio venuto dal Piemonte” vuole alimentare queste malignità nei confronti di N. per evitare che questi consigli degnamente il suo padrone in decisioni “utili a Sua Maestà Cattolica [Filippo IV di Spagna] e alla Casa [dei Savoia]”. N. “stima perciò di essere su le corna di altre persone”, che aspettano l’occasione di “qualche ordine spiacevole” da parte del principe per cogliere un segno di debolezza in lui. Tesauro ci tiene poi a chiarire che certa “corrispondenza che [N.] conserva con qualche personaggio in Anversa” non deve essere causa di sospetto: Sua Altezza “sa a che serva questa corrispondenza”, e una volta che incontrerà di persona la moglie, potrà dirimere ogni dubbio. Si scusa infine per la scarsità di lettere di N. ricevute dalla principessa, che se ne lamenta: in parte questo è dovuto allo smarrimento di “due lettere molto longhe” nel tragitto, in parte alla “erubescenza di molestar con lettere i gran prencipi”. A questo sarà posto rimedio, mentre si augura che [Coardo] si impieghi per comunicare la presente lettera alla principessa. In postilla chiede che gli siano salutati il signor d’Arcrì [già ricordato nella lettera del 26/7/1638, incipit "Ricevo così tardi la cortesissima di Vostra Signoria de 24 passato"] e il signor Fulvio [Pergamo].
URL
http://www.archilet.it/Lettera.aspx?IdLettera=13163
Nomi
  • [Mittente] Tesauro, Emanuele
  • [Destinatario] [Coardo], [Domenico]

Data indicizzazione: 11 giugno 2024