Lettera | Dopo aver affermato di essersi accordato con Giovanni Vincenzo [Imperiale, cfr. lettera del 4-9-1606: “La lettera di Vostra Signoria è tutta piena di cose care”], scrive a Castello circa i concorsi di quest'ultimo a Roma [cfr. lettera del 1-3-1604: “Ringr...

Lettera | Facendo riferimento alla lettera ricevuta da Castello (scritta il 3-6-1606), dichiara il suo dispiacere [per l’intenzione di Castello di trasferirsi definitivamente a Roma], chiedendo di riflettere accuratamente sulla decisione, da prendere solamente con ...

Lettera | Dalla lettera ricevuta da Castello, Chiabrera capisce che la sua risposta precedente non è stata recapitata. Ribadisce quindi i concetti [della lettera del 6-11-1606: “Ieri mi fu portata una lettera di Vostra Signoria scritta il tre di questo”], a partire...

Lettera | Dopo aver preso in considerazione lo schizzo [cfr. lettera del 6-11-1606: “Oggi mi è portata una di Vostra Signoria"], confessa, sebbene “la maniera e l’ornamento (…) par bello”, di reputare la “cosa tanto ordinaria ed usitata”. Per questo esplicita a Cas...

Lettera | Soddisfatto per lo schizzo del frontespizio [cfr. lettera del 6-12-1606: “Ho molto bene considerato lo schizzo”], chiede a Castello, affinché l’opera non venga riconosciuta e divulgata, di aspettare per compiere l’inscrizione, la quale dovrà recitare “Ame...

Lettera | [Negli ultimi giorni del mese] scrive a Castello e gli indica di consegnare i denari di [Giovanni] Vincenzo [Imperiale] a Raffè [identità non pervenuta], suo servitore, che ha recapitato la lettera, ringrazia e si congeda. [Cfr. lettera del 4-9-1606: “La ...

Lettera | Conferma di aver ricevuto le cinquecento lire inviate [cfr. lettera di [fine dicembre 1606]: “Portatore di questa sarà Raffè mio servitore”] e di voler ringraziare [Giovanni Vincenzo] Imperiale [cfr. lettera del 4-9-1606: “La lettera di Vostra Signoria è ...

Lettera | Scrive a Scipione [Della Cella] riguardo al lotto [?], in modo tale che Castello possa ascoltare le sue opinioni e consigliare a sua volta le sue. Accenna brevemente al fatto di essere ammalato [“essere con un galatino”, malattia “simile al kripp”], ma fa...

Lettera | Ancora malconcio per la malattia [cfr. lettera del 16-1-1607: “Scrivo al Signor Scipione in materia del lotto”], afferma che il signor Domenico [Becchio?] parlerà a Castello dei quadri. Ricorda di aver già inviato e descritto le favole di Atalanta, ripres...

Lettera | Dice di essere tornato in buona salute da Torino [dove aveva presentato l’‘Amedeide’, Genova, Pavoni, 1620, a Carlo Emanuele I duca di Savoia], il quale non l’ha apprezzata completamente, richiedendo di farvi qualche aggiunta. Scrive inoltre di aver mostr...

Lettera | Invia la ‘Gerusalemme [liberata’, di Torquato Tasso, Genova, Pavoni, 1604] a Castello, il quale sta godendo della compagnia di Antonio Oseria. Ricorda poi di essere stato a Mantova presso il monastero di San Pier d’Arena [cfr. lettera del 26-9-[1601]: “Pe...

Lettera | [Carlo Emanuele I] di Savoia sta commissionando molte opere [tra cui la pala illustrante ‘La Battaglia di S. Quintino, per la chiesa del Santissimo Sudario di Roma, firmata nel 1608 da Castello]. Sicuro dell’ottima opportunità per guadagnare onore lavoran...

Lettera | Stupito che Castello gli scriva da Genova e non da Torino, consiglia di abbellire la pala raffigurante la battaglia di S. Quintino [cfr. lettera del 20-10-1607: “I viaggi né si consigliano, né si sconsigliano”] con le parole “Em. Filibertus proelii victor...

Lettera | Saluta Castello e si dice dispiaciuto per non esser riuscito a passare l’estate con lui, ma si consola perché potrà godere della sua compagnia durante l’inverno [Castello sarebbe rimasto a Savona fino alla primavera successiva per completare le sue commis...

Lettera | Scrive di essere venuto a conoscenza dell’arrivo a Savona, all’inizio del periodo quaresimale, di Castello, il quale ha ricevuto l’incarico di decorare la cappella Nano [nel Duomo di Savona; cfr. lettera del 12-2-1609: “Qui la cappella del Signor Nano è a...

Lettera | Invia una canzonetta [forse ‘Nel divoto soggiorno’ in ‘Alcune canzoni del Sig. Gabriello Chiabrera non stampate’ Genova, Pavoni, 1612] per “risvegliare la fantasia” di Castello, il quale aveva cominciato ad ornare con greche e festoni le mura di casa Chia...

Lettera | Ringrazia Castello per averlo avvisato del ritorno di Giovanni Vincenzo [Imperiale: cfr. lettera del 26-10-1609, “Mando a Vostra Signoria quei versi li quali voi giudicaste necessari”], scrive poi di aver inviato dei versi di un lettore di S. Domenico. In...

Lettera | Afferma, una volta terminate le vacanze di Pasqua, di volersi dirigere a Firenze e, poichè Niccolò Grasso si reca a Loreto, Chiabrera coglie l’occasione per compiere il viaggio in sua compagnia fino a Bologna. Approfitterà della circostanza per rimanere f...

Lettera | Ritorna a [Savona] dopo due mesi trascorsi in Toscana, dove aveva pregato il [Granduca Ferdinando I] di consentirgli di presentare l’‘Amedeide’ [Genova, Pavoni, 1620] a [Carlo Emanuele I] di Savoia. Accordata la licenza e ricevuto il consenso, annuncia a ...

Lettera | Manifesta la sua volontà di raggiungere Castello, così da poter avere da questi un parere sull’‘Amedeide’ [Genova, Pavoni, 1620]. Scrive poi di aver incontrato [a Savona] un “Padre milanese d’abito bianco” [non identificabile], che si distinse subito per ...

Lettera | Allega alla lettera un ringraziamento per Segaro per aver reperito le penne e l’inchiostro [cfr. lettera del 20-6-1610: “Se potrò venire costì con buona occasione”]. Scrive [di aver rifiutato di dirimere una questione inerente la potenza di religiosi nel ...

Lettera | Riferisce che Domenico [Becchio o Becco o Bicchio] è appena tornato da Genova e che gli porta i saluti del Castello, accolti con gioia da Chiabrera perché segnano l'inizio di "un'amicizia molto desiderata". Egli è un ammiratore di tutti gli uomini che ecc...

Lettera | Riferisce di aver ricevuto la lettera del Castello e la copia del libro di [Torquato] Tasso ['La Gierusalemme liberata di Torquato Tasso con le Figure di Bernardo Castello e le Annotationi di Scipio Gentili, e di Giulio Guastavini', Genova, Gerolamo Barto...

Lettera | Manda i suoi saluti al Castello dopo un lungo silenzio e allega un sonetto ['Quale infra l'aure candide succinta' confluito in Scelta di rime di diversi moderni autori, non più stampate, Genova, Bartoli, 1591] che spera accetti come dono e prova di affett...

Lettera | Riferisce di aver ricevuto i sette disegni mandatigli dal Castello e ringrazia l'amico per essersene privato in favore del suo diletto. A Domenico [Becchio, o Becco o Bicchio] ha consegnato della lacca. Si duole della morte dell'amico [Carlo Scorza], cons...

Lettera | Chiabrera dichiara di essere partito [da Genova] la mattina dopo l'incontro con il Castello. Il viaggio è stato difficile, ma è giunto a destinazione sano e salvo. Poiché il viaggio in mare lo ha debilitato, si è rifugiato nella villa [a Legino] per rimet...

Lettera | Come da richiesta del Castello, Chiabrera ha inviato alcuni versi dell''Amedeide' [primo nucleo del poema poi edito in Genova, Pavoni, 1620] [cfr. lettera del 7.5.1591, 'Io mi partì la mattina seguente sì come io dissi a Vostra Signoria'] e ha affidato la...

Lettera | Approfitta del viaggio di Domenico [Chiabrera] per scrivere al Castello. [Ambrogio] Saliniero (Salinieri) gli ha scritto che il ritratto è finito [cfr. lettera del 7.5.1591, 'Io mi partì la mattina seguente sì come io dissi a Vostra Signoria'] e che gliel...

Lettera | Domenico Becchio (o Becco o Bicchio) ha recapitato la lettera del Castello, ricevuta da Chiabrera con gioia perché la prima dopo la sua partenza [da Genova]. È felice del fatto che anche il Castello abbia stretto amicizia con [Ambrogio] Saliniero (Salinie...

Lettera | Chiabrera chiede a Castello di consegnare al cugino Domenico [Chiabrera] uno "scatolino" anche se l'amico non ne ha fatta la copia richiesta perché la si può rimandare ad un momento successivo. Riferisce di avere una "vendemmia molto cattiva" e di non riu...

Lettera | Riferisce che Lorenzo [Fabri] è stato a cena a casa sua e che farà ritorno a Genova l'indomani. Si scusa se la lettera sembrerà confusa e attribuisce la colpa al sonno e al vino. Il Fabri porterà per conto suo notizie da Savona. Ringrazia per lo scatolino...

Lettera | Nonostante la stanchezza per il lungo viaggio, Chiabrera scrive per informare il Castello di essere giunto a Roma. Purtroppo, a causa della pioggia, le "pitture" che gli aveva affidato il Castello perché le mostrasse a [Gregorio Petrochini] Montelparo si ...

Lettera | Chiabrera ricorda di aver scritto al Castello appena arrivato a Roma, dichiarando di averlo fatto con grande "letizia". Putroppo poco dopo gli è giunta notizia dell'improvvisa morte di Scipione [Pavese] di cui fino a quel momento si avevano notizie di ott...

Lettera | Secondo il volere del Castello, Chiabrera ha consegnato i "disegni" [cfr. lettera del 1.11.1591, 'Benché io sia stanco per lo viaggio io scrivo due righe'] al Cardinale [Gregorio Petrochini, detto il Montelparo] che dovrebbe avergli scritto. Annuncia che ...

Lettera | Dal suo ritorno dal viaggio a Roma e Napoli, Chiabrera è passato per Genova di fretta senza scrivere al Castello o andarlo a trovare perché i signori Salinieri [Ambrogio e Giulio Salinieri o Saliniero] gli avevano riferito della sua intenzione di venirlo ...

Lettera | Chiabrera ha ricevuto, con l'ultima lettera del Castello, quattro disegni che sono stati per lui motivo di gioia. Dichiara che il disegno che rappresenta Orfeo lo ha riempito di "spirito poetico" e, in cambio della sua generosità, allega alla lettera dei ...

Lettera | Poiché Lorenzo [Fabri] riferirà al Castello quanto vorrà sapere sul suo conto, gli manda solo i suoi saluti e lo invita a vendemmiare con lui quando i suoi impengi lo consentiranno. Riferisce che Giovan Battista Ferrero desidera leggere le "canzonette" [n...

Lettera | Chiabrera scrive per ripetere l'invito a vendemmiare presso la sua villa [a Legino] e per liberare l'amico dall'impegno di dipingere un ritratto di [Torquato] Tasso e della Samaritana. La ragione è che egli deve "essere compare" e desidera regalare qualco...

Lettera | Attraverso [Ambrogio] Saliniero (o Salinieri) manda le canzonette [cfr. lettera del 26.8.1592, 'Perché io scrivo lungamente al Signor Lorenzo intorno alle cose mie'], anche se era tentato di tenerle perché il Castello venisse a prenderle. Tuttavia non vuo...

Lettera | Inizia la lettera citando due versi di Ariosto [Ludovico Ariosto, Orlando furioso, X, 10, vv. 7-8, "E reputato avria cortesia sciocca, / Per darla altrui, levarsela di bocca"] e dichiarando che il Castello si è reso "valente uomo". Chiabrera sarà a Genova...

Lettera | Ricorda di aver parlato con il Castello dei motivi per cui scrisse alcuni "poemi" e perché li volesse dedicare ad alcuni nobili genovesi. Poiché desidera stampare queste poesie, propone di mostrarle a "lor Signorie" perché possano esprimere il loro parere...

Lettera | Gli è stato riferito dal signor Bonifazio [?] che un uomo, mandato per conto suo, porterà al Castello del denaro per il pagamento di un lavoro. Ha saputo dal vetturale che l'amico è giunto a Genova di "buon'ora e a salvamento" e ne è contento. Ricorda poi...

Lettera | Riferisce di aver letto il parere del Castello riguardo agli "emblemi" [si tratta dei soggetti delle cartelle angolari delle volte del Palazzo di Giulio Spinola a Genova, commissionate al Castello; Chiabrera collabora con l'amico per definirne l'apparato ...

Lettera | Manda al Castello le indicazioni per i dipinti del salotto [di Palazzo Spinola a Genova, cfr. lettera del 15.1.1593, 'Veggo ciò che mi scrivete intorno agli emblemi: io farò tutto'], suggerendo che vicino alla porta, nel punto più visibile, sia dipinta l'...

Lettera | Ricorda di aver mandato le indicazioni per la sala [di Palazzo Spinola a Genova, cfr. lettera del 10.2.1593, 'Vi mando ciò che per me si è potuto trovare da pingere nel salotto'] e spera che la lettera sia arrivata. Riguardo all'altra stanza, chiede che g...

Lettera | Propone di dipingere nell'altra stanza [di Palazzo Spinola a Genova, cfr. la lettera del 10.2.1593, 'Vi mando ciò che per mi si è potuto trovare da pingere nel salotto'] alcuni "fatti di Augusto" e, nei riquadri, le figure di Marte, della Vittoria, della ...

Lettera | Si rallegra del fatto che il Castello sia in salute e dichiara che "il mondo è un sogno" e che gli uomini devono conformarsi alla volontà di Dio: sollecita l'amico ad essere contento del fatto che "sua Maestà" [forse il Granduca di Toscana Ferdinando I] a...

Lettera | Riferisce di essere in buona salute e lo stesso spera del Castello e della sua famiglia. Desidera avere un ritratto di Andrea del Sarto e di [Francesco] Salviati; chiede dunque al Castello che li compri per suo conto e gli faccia sapere il prezzo: vuole f...

Lettera | Riferisce di essersi "ristorato" dalla malattia che lo aveva fatto rientrare dal suo viaggio [a Genova, cfr. lettera del 8.1593, 'Gabriel Chiabrera, uno dei due mandati dalla Città di Savona'] e di aver letto le storie di Abagaro [Abgar, re di Edessa] [la...

Lettera | Chiabrera ritiene di non dover dare suggerimenti se il Castello decide di dipingere il momento in cui Abagaro [Abgar, re di Edessa] riceve il "Santo Sudario" [cfr. lettera del 27.8.1593, 'Giunto a casa ristorato alquanto dalle mie doglie'], ma se sceglies...