Scheda risorsa
Sito web
Archilet
Tipo risorsa
Lettera
Autore
Sforza di Santa Fiora, Guido Ascanio
Titolo
Lettera a Giovanni Della Casa
Data
Roma, 28 agosto 1546
Descrizione
Il camerlengo Guido Ascanio Sforza di Santa Fiora ha ricevuto contemporaneamente due plichi di lettere del nunzio Giovanni Della Casa, uno per via di Bologna [canale per le corrispondenze private] e l’altro attraverso un corriere ordinario da Venezia [canale per le corrispondenze ufficiali], con i consueti avvisi apprezzati da Sua Santità [Paolo III, al secolo Alessandro Farnese]. Circa la richiesta dell’Illustrissima Signoria veneziana al Casa per la liberazione della moglie e della figlia di Hieronimo Pallavicino [Girolamo Pallavicino], il mittente non ha molto da aggiungere, essendo tale petizione stata fatta anche dal Magnifico Imbassatore [veneziano a Roma, Giovanni Antonio Venier] al pontefice, attraverso lettere precedenti, e già inoltrata al duca di Piacenza [Pier Luigi Farnese], dal quale si attende risposta. La diligenza del nunzio nel sollecitare i prelati a ritornare a Trento è piaciuta molto al papa e il Casa è invitato a continuare tale missione. Il pontefice ha inteso che il prevosto di San Nazaro [il prevosto Averoldo; personaggio della famiglia Averoldo che era prevosto a San Nazaro a Brescia] è giunto a Venezia per scusarsi dell’insulto fatto ai danni del Cursore [personaggio di difficile identificazione], essendo stato citato da Giovan Battista Canale [uomo della Curia romana in lite con il prevosto Averoldo per il possesso del canonicato di Brescia], cameriere di Paolo III; perciò il nunzio è esortato a intercedere presso la Signoria veneziana affinché non si intrometta in questo affare interno alla Chiesa. L’intervento del Casa è inoltre richiesto dagli agenti di Monsignor Reverendissimo Cornaro [Andrea Cornaro], ed egli non manchi di prestargli aiuto in nome del pontefice. Al destinatario sono già pervenute, attraverso lettere del Farnese, le raccomandazioni del papa per il caso del capitano Giorgio Remusati di Napoli di Romania [Giorgio Ramussati di Nauplia], affinché sia restituito al suo posto in Cipri [Cipro] che aveva perso a causa del cibo dato alle galere di Paolo III, della qual cosa anche l’ambasciatore veneziano ha promesso di occuparsi. Circa la succollettoria di Bergamo, il pontefice vorrebbe riconfermare messere Thomaso Bressani [personaggio di difficile identificazione], ma prima desidera che il Casa indaghi su di lui e capisca se sia meritevole di quella posizione, così da fugare ogni dubbio. Il papa si è infastidito venendo a sapere dello “spoglio” fatto dalla Signoria veneziana alla chiesa di Ceneda [l’usurpazione da parte di Venezia della giurisdizione temporale ai danni di Marino Grimani], reputandolo un atto sgarbato e contrario al consueto rispetto della repubblica nei confronti delle autorità ecclesiastiche, perciò pensava di mandare a Venezia l’avvocato concistoriale Marcantonio Borghese. A tal proposito l’ambasciatore Venier è riuscito a dissuadere il pontefice, rassicurandolo che se ne sarebbe occupato personalmente.
URL
http://www.archilet.it/Lettera.aspx?IdLettera=12389
Nomi
  • [Mittente] Sforza di Santa Fiora, Guido Ascanio
  • [Destinatario] Della Casa, Giovanni

Data indicizzazione: 09 ottobre 2021